La scorsa settimana si è concluso, dopo quasi 4 anni e mezzo, il processo in rito abbreviato che fa chiarezza su quanto accadde il 29 maggio 2017 quando Massimo Schezzini, mentre stava lavorando in un terreno agricolo privato alla Bonalaccia (nel Comune di Campo nell’Elba) venne travolto ed ucciso dalle lame della motofresa che stava manovrando.
Il proprietario del terreno, l’imprenditore elbano G. M., è stato ritenuto responsabile dell’incidente e condannato a due anni (con sospensione condizionale della pena nel procedimento civile) ed al pagamento delle provvisionali per omicidio colposo, in attesa che venga definito il risarcimento nella causa civile.
Presenti all'udienza i legali Barghini (in rappresentanza dei familiari della vittima) e Quartararo (in rappresentanza di Inail).