La famiglia Silvio-Squarci sentitamente ringrazia tutti coloro che con commozione e vero affetto hanno partecipato alle esequie durante il funerale del caro congiunto Lucio Squarci, morto in seguito ad una lunga e dolorosa malattia: i parenti tutti, gli amici, le amministrazioni e le polizie municipali di Portoferraio, Rio, Campo nell'Elba, Capoliveri e Porto Azzurro, l'ANVU Nazionale e la Banca dell'Elba.
La lettera della moglie Solisca
A Lucio, il grande amore della mia vita
Ci siamo conosciuti al Mandelbar la sera dell’Epifaniadel lontano 1974.
Eri un bel ragazzo moro con i capelli neri, dalla pelle olivastra, e dagli occhi scuri come la notte ed io mi sono all’istante innamorata di te: è stato il classico “colpo di fulmine”.
Da subito è nato il nostro grande amore durato ben 48 anni con tutte le gioie e tutti i dolori che sono il sale anche delle unioni più salde.
Spesso ci siamo trovati a litigare per le cose più banali, ma ogni volta abbiamo avuto l’umiltà e la capacità di analizzare, di comprendere e di superare i nostri errori. Certo non sempre è stato facile ma ce l’abbiamo fatta, nonostante tutto, ad andare avanti.
Abbiamo tirato su due figli meravigliosi, affettuosi e lavoratori, che adoravi e ai quali tu volevi molto bene, orgoglioso di loro al massimo grado.
Il merito è stato di entrambi, che abbiamo trasmesso loro valori molto importanti, quali il rispetto e l’amore per il prossimo, i quali purtroppo non sempre sono presenti nella società di oggi, spesso egoista e truffaldina.
E Allora che cosa dovevamo chiedere di più?
Tu eri un uomo un po’ irascibile ma buono un vero Gentiluomo dal cuore grande come “una casa”, pronto ad aiutare chi aveva bisogno.
Ti sarò sempre grata per l’amore che hai voluto alla mia mamma quando si è sentita male, le hai ceduto il tuo letto perché io la curassi e coccolassi come era necessario: non doveva mancarle nulla! Un vero segno d’amore questo, reso evidente dalle lacrime sincere che hai versato al momento della sua morte, nel momento in cui stavano chiudendo la sua cassa.
“E’ stata per me una mamma! Mi ha accolto in casa sua e mi ha amato come un figlio!” hai detto.
Sei morto da appena due giorni e già sento un vuoto terribile!
Riposa in pace, amore mio, e trova quella meritata pace che per mesi ti è mancata a causa della insidiosa malattia, il diabete, che ha distrutto il tuo povero cuore, provocando la tua morte.