Spett.le redazione,
con la presente sono a segnalare il degrado dell'area prospiciente la "zona umida di Mola". Non mi sembra una situazione congrua con il tanto decantato Parco dell'arcipelago toscano. E' indispensabile un intervento dell'Ente Parco, del Comune di Capoliveri e dell'ESA.
Possibile che i proprietari del relitto che giace in prossimità della riva non siano ancora stati diffidati ad adempiere al suo recupero?
Marcello Zanella
Gentile Signor Zanella
A seguito della sua segnalazione abbiamo compiuto una breve ricerca che ci ha consentito di stabilire quanto segue:
a) I rifiuti in questione originariamente sparpagliati nell'area sono una parte di quelli che erano stati raccolti, ed in quel punto ammassati, dai volontari di Legambiente, a seguito di una giornata dedicata alla pulizia dell'area organizzata, dopo che si era verificata una furiosa mareggiata, in data 17 Novembre 2021 (vedi https://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/51404-mola-le-pulizie-dopo-il-disastro ) ;
b) ESA provvide nell'occasione a prelevare il materiale di pezzatura minore, mentre per la rimozione dei rifiuti più ingombranti si attendeva (e ancora si attende) l'intervento dell'esclusivamente competente Comune di Capoliveri;
c) L'amministrazione comunale in parola pur sollecitata da Legambiente - ultima volta per iscritto giusto pochi giorni fa - ancora non ha compiuto quanto deve;
d) Si è scoperto che il relitto di barca in questione appartiene a dei cittadini della Cekia, che tornati in patria non se ne sono più curati.
e) Al fine di perseguirli il Parco, ottemperando ai suoi compiti, ha segnalato alla Capitaneria di Porto la vicenda, lo scopo, appunto, oltre quello sanzionatorio, è che le autorità della Cekia si facciano tramite di quanto richiesto dal Parco (ed in questo caso anche dal Comune di Capoliveri) e cioè dell'obbligo per i ceki di farsi carico della rimozione dei rottami della loro imbarcazione.