L’11 giugno 2022, con l’ambizioso slogan “Proteggi l’isola, scegli l’autobus”, è stata lanciata una campagna destinata a turisti e residenti. Aveva lo scopo di incentivare l’uso dei mezzi pubblici su un’isola che, durante l’estate, è sommersa da decine di migliaia di veicoli con le conseguenze che tutti noi conosciamo: ritardi, code, inquinamento acustico e atmosferico.
Vari personaggi con altisonanti ruoli pubblici hanno magnificato l’iniziativa in conferenza stampa a Portoferraio il 31 maggio; cito qui: il sindaco di Portoferraio Angelo Zini, il responsabile marketing di Autolinee Toscane Tommaso Rosa a nome anche del presidente Gianni Bechelli, il delegato all’Accoglienza Turistica Marino Garfagnoli, la responsabile del Servizio Sviluppo Strategico e pianificazione TPL della Provincia di Livorno, il direttore del Dipartimento Nord Massimiliano Pellegrini, il capo Movimento per la Provincia di Livorno Alessandro Giardi.
Se questi signori e signore volevano coprirsi in breve di ridicolo…ebbene ci sono riusciti alla grande ! Completa è stata infatti, di lì a breve, la débȃcle del trasporto pubblico: corse saltate e passeggeri lasciati a piedi senza spiegazioni o soluzioni alternative, e senza sapere a chi rivolgersi. Colpa – si sono affrettati a dire i responsabili nell’usuale scaricabarile ormai divenuto sport nazionale – della carenza di autisti ! Ma guarda ! Non si sapeva, prima di comporre l’orario estivo ?
Mi riferisco qui agli errori nella comunicazione dei disservizi, almeno per quanto ho constatato personalmente. Nessun avviso alle fermate: in quelle del servizio extraurbano 117 solo oggi (4 luglio) è comparso un cartello che invita a consultare il sito www.at-bus.it/it/avvisi oppure www.at-bus.it/elba , per sapere quali corse saranno attivate in giornata. Peccato che non tutti abbiano uno smartphone o lo sappiano usare bene, e peccato che in alcune fermate litoranee lo smartphone non prenda la linea internet, con la conseguenza che i malcapitati hanno passato mezz’ore in attesa di un bus e si siano infine decisi a fare a piedi, quando erano in grado, il tragitto programmato. Peccato che l’app Moovit con la sua sorridente faccina “a presa per i fondelli” sia del tutto inutile (un puro doppione, solo un poco più raffinato, di un orario analogico): non segnala né ritardi, né corse saltate come faceva l’app ATL Teseo.
Sarebbe certamente stato meglio, date le circostanze, sospendere l’orario e divulgarne uno chiaro e alternativo con le sole corse disponibili, provvedendo a distribuirlo anche a stampa sui bus, come si faceva fino all’anno scorso.
Ma a parte l’errore di programmazione relativo alla disponibilità di autisti e l’errore di comunicazione relativo ai disservizi, imputabili ad AT-bus, ci sono altre gravi carenze che possono essere imputate soprattutto agli amministratori e in particolare a quelli responsabili del trasporto pubblico sull’isola.
Innanzitutto sembra che i sindaci dell’Elba non siano in grado di capire bene le peculiarità dei loro territori. Mi riferisco soprattutto al territorio riese, ora un unico Comune, dove non esiste un servizio addizionale di trasporto, specifico e adeguato. Evidentemente l’Amministrazione ignora che da Rio Elba ci si deve muovere a Rio Marina se si vuole acquistare del cibo, dei giornali o per una qualunque piccola altra necessità. Non parlo di andare al mare, che pare considerata attività superflua in un’isola dove si viene soprattutto per andare al mare; o di scendere per cena da Rio a Rio Marina o al Cavo, senza dover spostare un’automobile e cercare un parcheggio. Non parlo di chi sbarca dai traghetti, come viaggiatore e turista senza auto al seguito, e si ritrova catapultato in una realtà da terzo mondo. Si è obbligati a muoversi sempre con un mezzo proprio, oppure ad attendere uno dei rarissimi autobus della linea extraurbana 117 che, con ritardo e solo in orari diurni, per via dei ben noti intasamenti, arriva da Portoferraio. Tralascio il fatto che le fermate del bus pubblico sono, a Rio nell’Elba, spostate ben ai margini del centro abitato nel periodo estivo, obbligando gli utenti a discrete scarpinate. E neppure parlo del costo (3 euro) per andare a fare un poco di spesa: nessun biglietto orario, nessun abbonamento residenti o domiciliati. A Rio non esiste neppure la possibilità di comprarlo il biglietto, e credo che molti usino l’autobus senza pagarlo, visto che i controlli sono inesistenti. Forse i “portoghesi” fanno bene, data la qualità del servizio offerto. Quest’anno la nostra ineffabile presidente del Parco Minerario ha soppresso anche il pulmino che portava alle spiagge del territorio riese: proprio quest’anno, quando si poteva sapere che sarebbe successo il disastro che è successo nel trasporto pubblico, in specie nel versante est dell’Isola!
Interpellati in Comune a Rio dai cittadini sconfortati, dicono sia colpa della mancanza di fondi. Certo hanno dimenticato di richiederli, dato che i fondi per la mobilità sostenibile fanno parte dei pacchetti finanziati con il PNRR in molte regioni italiane, e anche le isole minori sono interessate a programmi di sostenibilità ambientale. Forse quindi è del Comune di Rio l’incapacità di accedere ai fondi del programma nazionale e/o regionale ! Oppure i fondi sono stati distribuiti in modo incoerente sul territorio elbano, A Portoferraio come a Capoliveri iniziative di mobilità adeguate sono state infatti realizzate.
Il 20 giugno i “Magnifici Sette” (i Sindaci elbani) hanno finalmente deciso di prendere carta e penna e scrivere ad Autolinee Toscane S.p.A. (poiché – poverini ! - loro pare non abbiano colpa alcuna!).
Vorrei che questi pubblici amministratori aprissero un poco i loro occhi sugli orizzonti futuri. Il diritto alla mobilità sul territorio riguarda certo, come scrivono loro, le cosiddette fasce più deboli, ma è un diritto che appartiene a tutta la collettività civile e produttiva (ivi compresa quella di chi vive di turismo e dei loro utenti). È il diritto di tutti a un ambiente non inquinato ed è il diritto di tutti a poter vivere bene e con serenità un territorio. Ma è forse chiedere troppo a chi ci affligge annualmente con rally automobilistici e gare di motocross. Se non fossero i ghiacciai a sciogliersi, trascinando con sé decine di vittime, questi pubblici amministratori potrebbero continuare a dormire…Peccato che i sogni siano ormai solo incubi.
Maria Ines Aliverti