Gli atti di violenza sulle donne sono sempre più frequenti, anche nella nostra piccola realtà elbana, nella quale si sono verificati più casi di 'codice rosa' nel giro di pochi giorni, episodi che hanno trovato una risposta immediata di sicurezza nella Casa Rifugio 'Samira', fondata e gestita dall’Associazione di Volontarie di "Insieme per l’Elba" con il contributo dell'ASL e dei Comuni elbani.
Sono state accolte anche alcune turiste che, per i maltrattamenti subiti, hanno così trovato una accoglienza protetta.
È forse utile fare partecipe chi legge di ciò che le volontarie hanno visto: bimbi smarriti e spaventati tenuti stretti da mamme con il viso livido e gli occhi lucidi, espressioni che difficilmente si scordano.
"La speranza - ci dicono - è di essere riuscite a dare loro quel minimo di sostegno e fiducia di cui si ha bisogno in questi casi, trasformando i giorni vissuti nella casa rifugio in un'occasione per ricominciare una nuova vita di sicurezza e rispetto. E utile qui ricordare l'ultimo femminicidio di Bologna dove uno psicopatico assassino, privo di braccialetto elettronico nonostante le pregresse minacce, ha potuto compiere il delitto raggiungendo indisturbato sotto casa la sua ex compagna, e viene immediato pensare a come rispose Golda Meir nel 1974 quando, a fronte di un accentuarsi di violenze sulle donne, le venne consigliato di proibire alle donne di uscire di casa la sera, e giustamente lei rispose: “chi usa violenza sono gli uomini, e sono quindi gli uomini violenti che devono restare chiusi in casa”.
CR