La Guardia di Finanza di mare toscana, anche per questa estate, ha mantenuto alta l’attenzione sulla legalità marittima adottando, nel rispetto della ripresa economica post periodo pandemico, moduli di intervento mirati in mare e sulla costa di competenza. In particolare, l’impiego delle unità navali del Corpo per il controllo del territorio ai fini economico-finanziari e di sicurezza pubblica ha condotto i finanzieri della Sezione Operativa Navale di Portoferraio a costatare il perdurare di tentativi di sottrazione di beni di lusso alla conoscenza delle entrate dello Stato. Partendo, infatti, dai controlli di polizia in mare, sono stati approfonditi quei particolari profili ritenuti “a rischio” connessi alle imbarcazioni da diporto battenti bandiera estera e sull’obbligo di dichiarazione, per i proprietari, previsto dalla Legge 4 agosto 1990, n. 227 (c.d. “monitoraggio fiscale”).
Negli ultimi anni, infatti, è sempre più frequente il fenomeno che sta interessando il settore della nautica da diporto, definito con il termine “flagging out”, per cui alcuni possessori di imbarcazioni da diporto starebbero dismettendo la bandiera nazionale italiana favorendo l’iscrizione presso registri di paesi stranieri, con l’intento di sottrarsi alle normative fiscali e di sicurezza della navigazione e di depotenziare, di fatto, le attività di controllo in mare e nei porti da parte delle istituzioni.
L’esito delle attività della finanza navale elbana ha consentito di individuare, due imbarcazioni battenti bandiera estera, per un valore complessivo dei beni non dichiarati al fisco di circa 160.000 euro per ogni anno di possesso nelle ultime cinque annualità pari a un totale di circa 800.000 euro, non riportati nell’apposito quadro RW del modello UNICO. Sono in corso di definizione le relative sanzioni amministrative che si attesteranno dal 3% al 15 % dell’importo non dichiarato.
Il risultato conseguito, inserendosi nel più ampio dispositivo finalizzato alla repressione degli illeciti di natura economica finanziaria, evidenzia la costante e vigile attenzione sull’economia legale, a tutela della grande platea dei contribuenti virtuosi, svolta dalla Guardia di Finanza attraverso la sua componente aeronavale capace di “leggere” in modo inconfutabile quei particolari indizi utili agli approfondimenti tributari e fiscali.