Se vi descrivessi Raoul, il suo unico, brillante e gentile modo di essere, il suo naturale, intelligente ed elegante senso dell'umorismo, senza parlarvi brevemente del bar Roma dove Raoul ha lavorato per quarant'anni, avrei fatto un'operazione bella e genuina, ma monca. Invece voglio andare oltre e trasmettervi la sensazione, sicuramente comune a tante altre persone della mia età o sù di lì, che con Raoul è definitivamente scomparsa anche l'altra delle due varianti della "portoferaiesità", ovvero quella più raffinata dell' essere criticoni con la battuta sempre pronta, brillanti e intelligenti. Tutti, commercianti e artigiani, politici, borghesi, aristocratici, letterati, medici, studiosi..... riuniti al Cafè Roma in un turbinio quotidiano di battute e sfottò d'alto livello, mentre nella parte opposta della centralissima piazza Cavour, a partire dal centralissimo bar Certosa, transitando per il Kursall da Nando fino ad arrivare all'osteria da "Libertaria", si respirava un'aria forse un po' meno raffinata e un po' più da mercato, (era giusto in fondo a questa) ma ugualmente poetica, credo anche un "gingillino" di più, pur difettando nella forma.
Tornando al bar Roma (da quest'altra parte si diceva che qui si mandavano in culo in modo gentile) e a Raoul, soprannominato Raimondo Vianello, oltre che per la sua somiglianza fisica, anche per quella caratteriale con quest'ultimo, mentre tutto il consiglio comunale della città si apprestava a lasciare il bar per andare in Comune per la seduta ufficiale, lui così si rivolse ai consiglieri: "O dove andate, badate che Montecitorio è qui!" Da lì l'appellativo di piccola Montecitorio rimasto affettuosamente per anni al gran Bar.
E poi ci sarebbe da parlare della ferrea fede interista di Raoul e delle sue appassionate e appassionanti tenzoni calcistiche con gli avversari, dello straordinario parterre de roi del bar Roma, con Teodolindo (Teo), il Conte, l'avvocato, il dottore, l'orafo, il ristoratore, il fruttivendolo, il tabaccaio, il Sor Umberto,.....delle loro interminabili sfide a biliardo, a carte e in rima, ma si andrebbe troppo per le lunghe e poi passeremmo da nostalgici perchè Raoul è stato l'ultimo a chiudere la porta di quel tempo intelligente e mai noioso.
Ciao Raoul, un abbraccione per la tu moglie, per Massimo, per Alessandro e per tutti i tuoi cari!
Michel Donati