Caro Lamberto,
Ti chiamo così, con semplicità, in ricordo degli anni in cui c'eri anche tu fra gli alunni del Liceo classico di Portoferraio. Ti diplomasti, credo, nel '70. Eri uno studente bravo, attento e vivace, interessato e curioso. Poi la vocazione, l'ordinazione sacerdotale, gli studi teologici, l'insegnamento e la dedizione generosa alla Chiesa.
Quando da Firenze tornavi all'Elba negli anni '80 venivi a trovarmi e qualche volta pranzavamo a casa mia in famiglia. Poi molti anni sono trascorsi, ma quest'estate, credo in occasione della festa dell'Assunta, in Duomo a Portoferraio ho ascoltato un'omelia molto interessante e appassionata, su Maria morta e risorta, come suo figlio. La parlata del celebrante era sicuramente toscana, ma io lui non l'ho riconosciuto.
Quando mi hanno detto che era padre Lamberto Crociani a fine Messa sono venuta in sacrestia a salutarti e tu con semplicità e affetto mi hai abbracciato dicendomi: "La mia professoressa!" Un momento bello e per me commovente. Non avevo riconosciuto il tuo volto, ma la tua voce, il tuo accento, la tua semplicità mi hanno riportato indietro nel tempo. Pensavo che ti avrei rivisto la prossima estate e invece la tua missione sulla terra si è conclusa.
Ma tu, con la forza dell'amore e della preghiera, posa ancora il tuo sguardo su questa terra dove sei nato e cresciuto. Tu vivi ancora con noi. VITA MUTATUR, NON TOLLITUR.
Licia Baldi