Un centinaio i giovani e le giovani, provenienti soprattutto dai plessi di Salita Napoleone e del Grigolo, che dalle ore 8 di questa mattina (6 febbraio) in Piazza Cavour, sfidando il vento gelido, hanno protestato contro Provincia di Livorno e Comune di Portoferraio per le condizioni in cui versano le loro scuole.
Al centro degli interventi dei rappresentanti studenteschi, prima sull'apino pacifista di Arturo e poi nelle tappe successive ai giardini dell'alto fondale e della Provincia alle Ghiaie, la richiesta che Comune di Portoferraio e Provincia di Livorno decidano, una volta per tutte, di intervenire per garantire il diritto allo studio in sicurezza, un diritto - hanno sostenuto - da anni interrotto di continuo dalle emergenze che si susseguono e dalle successive promesse istituzionali non mantenute: dal mal funzionamento delle caldaie, alle condizioni strutturali degli edifici.
Non accettabile, secondo gli studenti, il rinvio al nuovo plesso scolastico (per il quale, in realtà, è per ora finanziato solo lo stralcio che riguarda la palestra, ndr). Un leit motiv, hanno ribadito, che dura da anni, con l'unico risultato di mantenere nella precarietà educativa generazioni di studenti.
In sostanza la richiesta è quella di un intervento preventivo unico di manutenzione e non sulle emergenze e disagi che si verificano di volta in volta, mettendo a rischio anche la sicurezza personale.
Chiamati in causa anche il Comune di Portoferraio in quanto proprietario dei plessi gestiti per legge dalla Provincia (edifici patrimonio della città) e gli altri Comuni elbani dai quali provengono circa metà degli studenti delle superiori.
A ricordare come la scarsa disponibiltà finanziaria degli Enti Locali venga anche da scelte dei Governi nazionali, i numerosi cartelli "più soldi per le scuole, meno per le armi", retti dai giovani in Calata Mazzini, lungo il percorso del breve corteo.
CR