Martedì 27 giugno sarà certamente registrata come una delle giornate più "sanitariamente trafficate" nei cieli dell'Elba.
Nel giro di poche ore per far fronte ad eventi di diversa gravità (ma che comunque tutte dettavano le necessità dell'impiego dell'eliambulanze per il trasferimento di pazienti in continente) i diversi "Pegaso", supportati a terra da un grande lavoro delle pubbliche assistenze isolane, e dal personale ospedaliero, hanno operato sull'Elba per ben 7 volte.
A ribadire che gli urgenti trasferimenti verso strutture sanitarie adeguate sono diventati eventualità sempre più indispensabili.
Un caso come quello occorso a Marciana Marina (con la necessità di trasportare la paziente a braccia in una zona difficile da raggiungere con le ambualnze) deve far riflettere. Tutti davamo per scontato che le superfici degli impianti sportivi potessero rappresentare un punto dove far atterrare gli aeromobili in perfetta sicurezza.
Martedì abbiamo scoperto che così sempre non è, e che le superfici sportive coperte da materiale sintetico non vengono considerate fino in fondo sicure dagli stessi piloti.
A questo punto ci sarebbe da riflettere da parte dell'ASL e delle diverse amministrazioni competenti sulla opportunità di creare nei diversi versanti isolani punti di atterraggio sicuri ed attivabili al bisogno, raggiungibili dalle ambulanze terrestri.
La grande chance creata dall'impiego dei Pegaso è quella del tagliare i tempi dei soccorsi, consentiamo agli operatori di sfruttare queste opportunità.