Proseguono serrate nel periodo estivo le attività condotte di iniziativa dai Carabinieri dell’Isola d’Elba, impegnati su tutti i fronti per arginare ogni iniziativa di reato. L’impegno, dettato dalle direttive del Comando Provinciale di Livorno, in linea con quanto condiviso in sede di Comitato Provinciale presso la locale Prefettura, si rivolge anche agli episodi di cessione di sostanze stupefacenti.
A tal riguardo, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia di Portoferraio, da qualche giorno, stavano monitorando una presunta attività di spaccio di sostanze stupefacenti posta in essere in una zona periferica del capoluogo isolano.
In maniera discreta e in incognito, per diversi giorni i militari hanno battuto tutta la periferia cittadina, fino ad arrivare e a concentrare i sospetti su un immobile, in parte in stato di abbandono, occupato da un uomo di origini straniere, ma cittadino italiano, dove in effetti erano stati notati alcuni movimenti sospetti. Seppur con qualche difficoltà vista la zona impervia e nascosta, pazientemente i Carabinieri si sono appostati per giorni in attesa del momento giusto per entrare in azione.
Pochi giorni fa l’epilogo: una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile ha intercettato un’autovettura con alla guida una donna, che si aggirava con fare sospetto nei pressi della dimora sotto controllo. Dall’auto è scesa la ragazza, vista dai militari entrare in quella casa per uscirne pochi minuti dopo. Poco prima che potesse ripartire, la giovane è stata fermata, perquisita e trovata in possesso di una dose di cocaina appena acquistata. Il dispositivo dei Carabinieri si è così attivato, facendo scattare il blitz in quell’appartamento. All’interno della casa, i militari hanno sorpreso un uomo sospettato in possesso di una decina di dosi di stupefacenti già suddivise e pronte per essere immesse nel mercato, oltre a tutto l’occorrente per il taglio, la pesatura e il confezionamento della sostanza. Ma non è finita qui, i Carabinieri hanno minuziosamente controllato ogni anfratto della casa, trovando anche alcune armi bianche e da fuoco: una katana giapponese di 38 cm, un machete con manico in legno e lama di 30 cm e una pistola scacciacani modificata, priva di tappo rosso.
Il 33enne, recidivo nel commettere reati, è stato quindi dichiarato in stato di arresto, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva e alterazione di armi, con pene che possono raggiungere anche sei anni di reclusione, mentre l’acquirente è stata segnalata all’Autorità prefettizia competente per uso personale di sostanza stupefacente, oltre al ritiro della patente per un periodo di 30 gg. La stessa infatti è stata sorpresa in possesso di gr. 0,40 di cocaina alla guida della propria autovettura.