E' scomparso all'età di 85 anni Ernesto Ferrero, aveva ricevuto lo scorso anno la cittadinanza onoraria di Marciana, lo scrittore, critico lettario e traduttore, vent'anni all'Einaudi, direttore del salone del libro di Torino (2008-2016), vincitore dello Strega nel 2000 con il famoso "N", con una vita legata al mondo dell'editoria. Il suo legame con l'Elba non è stato episodico, tanto che nel 2022 aveva accetto di presiedere la giuria letteraria del Premio Letterario Elba - Brignetti (da lui vinto nel 2003 con Lezioni napoleoniche). Per ricordarlo riproponiamo - dal sito del Premi - il suo intervento nel 50°.
Cinquant’anni del Premio Elba - Raffaello Brignetti
Arrivando all'Elba nel maggio 1814 Napoleone si era portato dietro 146 volumi, scelti personalmente dalla biblioteca di Fontainebleau, come nucleo fondativo della sua futura biblioteca, che non a caso alla Villa dei Mulini era sistemata proprio a fianco della sua camera da letto. I libri erano per lui un indispensabile strumento di conoscenza e di lavoro. Tra i tanti aforismi che coniava con stupefacente facilità ce n'è uno che recita: “Le cose più importanti al mondo si realizzano grazie alla cultura”.
Qualcosa di quell'imprinting si è fissato indelebilmente negli elbani, che con lui sono entrati nella grande storia europea, se da allora hanno maturato la consapevolezza di chi sa che solo andando oltre i confini naturali, misurandosi con l'ignoto, si diventa se stessi. La frontiera invisibile che corre tra terra e mare può diventare una finestra aperta sul mondo. Quando all'inizio degli anni '60 un gruppo di letterati toscani animato da Geno Pampaloni e Rodolfo Doni ha dato vita al Premio, l'ambizione era proprio quella di immaginare una sorta di isola di Utopia culturale, capace di accogliere e coronare grandi spiriti, non solo italiani e non sono narratori.
Lo sguardo era già europeo, e non si faceva limitare dalla divisione in generi e discipline, perché il vero sapere deve coltivare gli ibridi, incrociare le esperienze e i linguaggi. Ed ecco che all'Elba sono arrivati poeti come Gatto e Montale, scrittori come Böll, Landolfi e Klüge, storici come Denis Mack Smith. Tra i finalisti, spiccano nomi illustri come quelli di Pasolini e Zanzotto, Max Frisch e Solzenicyn, e di critici come Cesare Segre. Un ventaglio di proposte di alta qualità che mettevano liberamente in dialogo discipline diverse, in un'epoca dominata dai dogmatismi ideologici. L'autorevolezza delle scelte ha presto accreditato il Premio tra i riconoscimenti più prestigiosi.
Dopo un'interruzione di dieci anni, ha aggiunto al suo blasone il nome di Raffaello Brignetti, l'autore del Gabbiano Azzurro, che aveva fatto dell'Elba la sua patria elettiva, trasfigurando il mare nello specchio metaforico delle sfide della vita. Dal 1984 il Premio ha ripreso il suo dialogo con le correnti più vive della cultura contemporanea grazie alla generosità, alla dedizione e alla sensibilità di Alberto Brandani, un manager convinto che il libro sia un indispensabile volano di sviluppo. È stata davvero una crudele beffa del destino quella che lo ha privato della soddisfazione di festeggiare i cinquant'anni del Premio, di cui curava amorevolmente ogni minimo dettaglio organizzativo, in modo da trasformare l'appuntamento annuale in un festoso incontro tra amici.
Sono così arrivati altri allori significativi: tra i tanti, Heinrich Böll, Mircea Eliade, Michel Tournier, Elemire Zolla, Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Muriel Spark, Javier Cercas, Domenico Starnone.
Grazie all'impegno dei giurati e alla disponibilità dei lettori che fanno parte della giuria popolare, il Premio Elba Brignetti è rimasto fedele alle ambizioni dei fondatori e alla propria vocazione: un luogo di confronto nel segno di una ricerca mai appagata dei risultati raggiunti, che vuole saldare tradizione e rinnovamento, memoria e progetto, misura e slancio. Quelle barche di carta che sono i libri restano i vascelli più affidabili per affrontare i mari di una contemporaneità tanto drammaticamente complessa, per riaffermare ancora una volta la responsabilità della parola e della scrittura.
Ernesto Ferrero
Presidente della Giuria Letteraria