I carabinieri del NAS – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Livorno, nell’ambito dei propri compiti che spaziano dalla sicurezza alimentare alla tutela della salute dell’animale, dal contrasto dell’abusivismo delle professioni sanitarie alla sicurezza farmaceutica ed alla correttezza dei servizi di cura ed assistenza sanitaria, dalla filiera degli allevamenti alla produzione di fitosanitari e mangimi destinati all’agricoltura, nel 2023 hanno effettuato 656 ispezioni, rilevando 122 irregolarità procedendo alla segnalazione di 113 persone all’Autorità amministrativa, 20 all’Autorità Giudiziaria e ad elevare 187 sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 100.000 euro.
Oltre 300 i controlli rivolti al settore della somministrazione di alimenti e bevande (ristorazione, bar, distribuzione) con 13 strutture sottoposte a chiusura per pessime condizioni igienico-sanitarie (presenza di sporco diffuso e pregresso, escrementi di animali infestanti), 35 i sequestri cautelari di prodotti alimentari irregolari a causa della mancata tracciabilità di origine e di irregolarità nelle modalità di conservazione, eseguiti per lo più nei bazar e siti di ristorazione etnica (ristoranti cinesi, kebab etc.).
A tutela dei processi di acquisto e consumo volti ad assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori e degli utenti da ingannevoli forme commerciali, soprattutto nel campo dei cosmetici, 30 i controlli eseguiti per lo specifico target per lo più rivolti nei bazar etnici, con 6 le violazioni riscontrate per sanzioni pari a 6000,00 euro e 145 confezioni di prodotti (creme, oli per capelli) sequestrati in materia di codice del consumo.
In campo sanitario sono state deferite in s.l. 17 persone, tra cui l’autore di reati predatori in danno di farmacie del capoluogo, all’interno delle quali asportava cosmetici di noti brand, e coloro resisi responsabili di aver abusivamente esercitato una professione sanitaria per la quale era previsto un titolo abilitativo od un adeguato titolo di studio: si è trattato di casi per lo più riconducibili a figure di fisioterapisti o infermieri abusivi che svolgevano l’illecita attività in studi, palestre o strutture residenziali per anziani; i predetti, in assenza di adeguato titolo o formazione, valutavano autonomamente terapie da eseguire sottoponendo i pazienti a trattamenti per la cura di disturbi riconducibili a patologie.
Infine tre le persone sanzionate per le violazioni alle disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, sancite dalla Legge 113/2020, responsabili di aver tenuto in danno dell’utenza sanitaria atteggiamenti aggressivi, minacciosi e/o offensivi (2 episodi accaduti nel nosocomio livornese, uno in quello di Piombino).