Capita nel tentativo di raggiungere la mia seconda casa a Marciana Marina, nell'incantevole Isola d'Elba, di imbattermi in una serie di inconvenienti, cancellazioni dell’ultimo secondo, ritardi ingiustificati e fredda supponenza nelle biglietterie, sia a Portoferraio che a Piombino. Capita a tutti gli “elbani” d’adozione come lo sono io, passeggera abituale delle navi più discusse d’Italia. Ma sono le ultime esperienze in particolare che ritengo sia doveroso condividere e portare all'attenzione del pubblico, per evidenziare le gravi problematiche che affliggono i trasporti marittimi tra Piombino e Portoferraio.
Ieri mattina, lunedì, volevo imbarcarmi con la Blunavy delle 6:00 diretta a Piombino. L’allerta era cessata e le condizioni più che buone. Giunta sul porto con buon anticipo, dalla “Vesta” illuminata tutto tace. Il Portuale, arrivato sul posto per l’eventuale imbarco delle molte auto già in fila, non sa niente. Niente sanno alla biglietteria. Passano i minuti e, mentre pioviscola, senza essere avvisati, capisco che sarebbe stato saggio dirigersi verso la Moby delle 06:30 che “fortunatamente” fa il suo dovere, seppur con il solito ritardo.
Nel pomeriggio del 23 febbraio (nel biglietto allegato per errore c’è scritto 24) mi sono presentata al porto di Piombino con l'intenzione di imbarcarmi a piedi sulla prima nave disponibile. D’inverno non so o molte le corse pomeridiane e, uscita prima dall’ufficio in Liguria, avevo come obiettivo la Toremar delle 16.40. Le condizioni del mare erano rischiose con molte cancellazioni mattutine. Presa praticamente al “volo” dopo aver lasciato l’auto a pagamento come solitamente faccio, non avevo certamente il tempo di fare il biglietto: avrei perso la nave senza avere la certezza della prossima vista l’allerta meteo. Sono salita con la volontà di farlo a bordo, visto che non è possibile farlo online da casa se non a tariffa piena. Fatto questo vergognoso nell’era digitale. Ma io ho dei diritti: oltre a un piccolo sconto in quanto proprietaria di seconda casa, sono esentata ovviamente dalla tassa di sbarco. Una volta dentro, con mio stupore mi chiedono 22,12 euro come da foto. Gli sconti a bordo, così come sul sito, non possono essere richiesti ma serve il passaggio obbligato alle biglietterie.
Dunque, non solo mi è stato negato lo sconto di cui avevo diritto ma mi è stata anche applicata la tassa di sbarco e, ulteriore beffa, una discreta soprattassa. Era la prima volta che facevo il biglietto a bordo perché prima di comprare l’immobile facevo il biglietto sul sito. Questo comportamento mi ha lasciata sconcertata e indignata, poiché mi sentivo discriminata e privata dei miei diritti.
La mia esperienza solleva preoccupazioni legittime riguardo alla trasparenza e all'equità delle tariffe applicate. Inoltre, è inammissibile che i residenti e i proprietari di seconda casa non possano salire a bordo delle navi Toremar con un QR code generato da smartphone. Infine, l'aumento dei prezzi dei biglietti dopo la pandemia da Covid-19 sembra non conoscere limiti, con l’ultimo considerevole aumento nel mese di febbraio e a tal riguardo non posso che lamentare la mancanza di servizi adeguati a tali prezzi, come la difficoltà di trovare prese di corrente per caricare i dispositivi elettronici.
Mi appello alle istituzioni locali e ai sindaci dei comuni elbani affinché prendano seriamente in considerazione queste problematiche e agiscano per garantire che i trasporti marittimi siano accessibili, efficienti e rispettosi di tutti i passeggeri, compresa la categoria di affezionati di cui faccio parte che porta alle casse dei Comuni grande ricchezza. In molti credono che chi abbia una seconda casa sia ricco e dunque un limone da spremere, ma vi garantisco che sono tanti coloro che fanno sacrifici lungo tutto l’anno per mantenere una casa all’Elba pagando esorbitanti aliquote e tributi, come quelli del Comune di Marciana Marina.
In conclusione, mi auguro vivamente che il recente bando regionale e il conseguente e opportuno ripristino del regime di concorrenza possa migliorare la situazione dei trasporti marittimi per l’Elba.
Valentina