Nella giornata di giovedì 2 maggio, il personale della Capitaneria di porto su disposizione della Procura della Repubblica di Livorno, ha posto sotto sequestro diverse aree ubicate all’interno di un cantiere navale di Portoferraio, dove risultavano stoccati rifiuti di varia natura.
A seguito della complessa attività di indagine svolta dal Nucleo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera, già a partire da settembre 2023, il G.I.P. del Tribunale di Livorno ha confermato le ipotesi di reato inerenti la realizzazione di una discarica non autorizzata di rifiuti ed ha emesso un nuovo provvedimento di sequestro. Trattandosi di indagini preliminari, le risultanze investigative saranno successivamente verificate nel giudizio diretto ad accertare la penale responsabilità degli indagati.
In particolare, sono state confermate le ipotesi di violazioni alla normativa ambientale riconducibili all’accumulo di rifiuti pericolosi tossici e nocivi, per un volume complessivo di 550 m3, all’interno di un capannone e di rifiuti inerti, ferrosi e sedimenti urbani, per un volume di circa 117 m3, nonché fanghi e detriti per un volume di circa 96 m3, in aree esterne.
Gli Ufficiali e Agenti di polizia giudiziaria della Guardia Costiera di Portoferraio, lo scorso mese di settembre avevano già operato un primo sequestro in via di urgenza, che ha trovato conferma a seguito di ulteriori e approfondite attività di indagine, in esito alle quali venivano messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria documentati elementi probatori tali da richiedere l’emanazione dell’attuale provvedimento di sequestro.
La misura cautelare è stata motivata dall’esigenza di impedire la contaminazione del terreno e la dispersione nell’aria dei rifiuti o parte degli stessi e, altresì, al fine di bonificare la zona attraverso il ripristino delle condizioni di salubrità dell’area con lo smaltimento ovvero la distruzione controllata dei materiali.
La costante vigilanza del territorio elbano, portata avanti dalle donne e dagli uomini del Compartimento Marittimo di Portoferraio in stretto coordinamento con l’Autorità Giudiziaria, ha consentito di interrompere una condotta illecita posta in danno ed a discapito dell’ambiente e della salute dei cittadini.