Mia madre, 87 anni, oramai da molti anni non più residente, torna nella sua città, Portoferraio, ogni anno per diversi mesi all’anno, e quello che segue è il racconto che mi ha fatto, e che ha fatto anche al nuovo sindaco (e pure al vecchio, anche se in parole diverse, identica la sostanza), di una giornata di ordinaria ZTL:
“Sono ritornata dal mare, in auto e siccome mi è vietato parcheggiare in via Della Regina, come ho sempre fatto, visto che abito in Salita del Falcone, quasi in cima, ho proseguito fino al parcheggio libero alle Viste. Non trovando posto, mi sono diretta fino a via del Falcone, ho parcheggiato, ho scaricato le mie cose e ho messo il mio contrassegno azzurro con disco orario. Sono scesa fino a casa mia, ho atteso circa tre quarti d'ora e poi ho risalito le scale ripide e con fatica, ho 87 anni, dopodichè ho ripreso l'auto, mi sono diretta fino alle Viste, ma non trovando ancora posto, ho ripetuto la stessa operazione di prima e, stremata e arrabbiata, ho atteso un'altra mezz'ora che si liberasse un posto. Alla fine, sono riuscita a parcheggiare al parcheggio libero, le Viste, appunto. Poi, sotto il sole ho ripercorso a piedi e in salita via della Regina, fino a casa mia. Vi sembra logico tutto questo? Ho vissuto all'Elba tutta la mia giovinezza, da vecchia, pensavo che me la sarei goduta questa casa, nel bellissimo centro storico. E per molto tempo, con la mia famiglia, è stato così. Ora è tutto più difficile, sarò costretta a non venire più, con mia grande amarezza. A chi abita in via Della Regina e in via Del Falcone, parlo dei non residenti, è stato concesso di parcheggiare in queste vie con contrassegno Viola e giustamente, visto che c'è sempre posto anche in alta stagione. Perché non allargare anche a noi, in Salita Del Falcone? Fare una ztl, che butta fuori i non residenti ed anche le seconde auto dei residenti, senza prima aver organizzato l'accessibilità del centro storico con mezzi pubblici e corse frequenti è, per essere gentili, tirare veramente a caso, senza pensare minimamente ai bisogni della gente”.
Aggiungo volentieri alle parole di mia madre altre considerazioni. Dai dati pubblicati a suo tempo dall’amministrazione comunale, si evinceva che sommando parcheggi bianchi e blu dell’area del centro storico ci sarebbe stato posto per tutti. La questione è dunque solo di soldi. Tutti i comuni fanno cassa con i parcheggi ma alcuni comuni lo fanno utilizzando ragionamenti che hanno una logica. Organizzare un trasporto pubblico locale efficiente, con corse frequenti, per 12 mesi l’anno, che è la durata della ZTL costa un visibilio, in mezzi e autisti, solo per rimanere alle due voci più significative. Ma se si vogliono togliere auto dal centro storico e favorire la sosta dei residenti, meglio sarebbe di tutti coloro che hanno una casa e che la usano, è ciò che si deve fare. E soprattutto è ciò che si deve fare prima di istituire la ZTL e non dopo. E sempre prima di istituire la ZTL si deve fare una politica dei parcheggi che consenta a non residenti e seconde auto dei residenti di trovare posto fuori da centro storico, in parcheggi liberi o almeno a prezzi calmierati. Ma siccome tutto ciò presuppone lungimiranza e preparazione che la classe politica nel suo complesso non ha, si torna al vincolo delle risorse che mancano. Il chè suggerirebbe, appunto, almeno di usare una logica un po' più accettabile, che guardi all’insieme dei bisogni, agli usi e costumi delle persone che ahimè vivono Portoferraio per lunghi periodi, e che soprattutto non metta in conflitto le parti, residenti contro non residenti, residenti e non, contro turisti.
Vorrei inoltre portare l’attenzione su altre questioni oscure.
Non solo il parcheggio delle moto dei non residenti è interdetto, ma è interdetto anche il transito. E’ noto come una moto prenda meno posto di una macchina ed altrettanto noto come il non residente possa usare solo un mezzo. Essendo implausibile che la stessa persona non residente possa guidare contemporaneamente una moto e un’auto, per gli evidenti limiti che impone la fisica, e anche perché, a prescindere dalle leggi della fisica, sarebbe multato, non si capisce perché una moto non possa transitare e trovare collocazione nei parcheggi dedicati alle moto. Il mistero rimane mistero.
Apprendo anche che il permesso di transito e sosta temporanea che può usare anche il ‘malcapitato’ turista, consente il suddetto transito solo il giorno di arrivo e solo il giorno di partenza. Il che è abbastanza bislacco per una città che vive anche e soprattutto di turismo. Non sono personalmente una fan sfegatata del turismo di massa, che ha anche i suoi effetti negativi, ma finché Portoferraio definirà se stessa anche in funzione del turismo, trovo che pure il turista possa essere considerato una persona normale che mangia e che dunque fa la spesa la quale spesa ha necessità di essere scaricata e portata a casa ogni qualvolta serve e non solo all’arrivo. Insomma, non si vive di soli bagagli!
Dulcis in fundo, il sito del comune riporta i servizi di ProntoBus e Ape calessino con date del 2023 (sarà rinnovato il servizio per il 2024?) e comunque solo nella stagione estiva. Quando, ripeto, la ZTL funziona 12 mesi all’anno. Chiamo il numero indicato e il numero sembra non esistere. Un servizio pregevole, certo, ma che non serve le necessità quotidiane che tutti abbiamo, residenti, non residenti e perfino turisti.
In ultima analisi, turisti, residenti con seconde auto o chi, non residente, come mia madre o la sottoscritta vive Portoferraio, e ancora di più se la vive in bassa stagione, possono affidarsi tutti alla Provvidenza o, a seconda del proprio credo religioso, predisporsi alla bestemmia reiterata.
Ad abbandonare Portoferraio non ci penso, perché pure questa è resilienza. E perché Portoferraio è la mia città.
Rossana Sebastiani