Quelle appena trascorse sono state le ennesime giornate di follia e violenza nella Casa di reclusione di Porto Azzurro.
Lunedì, nella tarda serata, un giovane detenuto italiano si è reso protagonista di gravi atti autolesionisti, procurandosi ferite sul corpo con una lametta e ingerendo le batterie di un telecomando tv.
Immediatamente soccorso, era dapprima inviato presso il nosocomio dell’isola e successivamente, viste le preoccupanti condizioni, elitrasportato presso l’ospedale di Livorno.
Il giorno dopo, martedì 23 mattina, appena rientrato in carcere, metteva nuovamente in atto gli stessi gesti compiuti il giorno precedente giustificandoli per il non ascolto da parte del comando e dall’autorità dirigente. Nuovamente soccorso, era inviato presso il nosocomio insulare per le dovute cure del caso, ma al rientro dal nosocomio in tarda serata era accompagnato presso l’infermeria dell’istituto per valutarne l’osservazione clinica. Il medico di turno, giustamente e correttamente, propendeva di tenerlo in loco per una osservazione costante ma all’atto in cui gli veniva comunicato accadeva l’impensabile.
Il detenuto, con uno scatto fulmineo, si impossessava di una forbice e minacciava i quattro poliziotti e il medico presenti trattenendoli nella Sezione, iniziando a rompere delle suppellettili e barricando l’entrata della sezione infermeria. Dopo l’ennesima inutile mediazione, l’intervento della Polizia Penitenziaria è riuscito a mettere in sicurezza il tutto.
Fortunatamente, sia gli agenti trattenuti che il medico non hanno riportato lesioni, ma per il forte shock sono comunque dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso per valutare la condizione; infatti, tutti sono stati refertati con 20 giorni di prognosi per lo per il forte stato d’ansia.
A denunciare i fatti Francesco Oliviero, segretario per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che aggiunge: “il carcere elbano versa in una condizione critica, il personale di Polizia, oramai allo stremo, è continuamente sotto pressione e provato dai molteplici eventi critici, costretto spesso a rientrare in servizio proprio per dare manforte alle varie situazioni venutisi a creare.
Chiediamo l’avvicendamento degli attuali vertici della struttura in quanto sino ad oggi, a nostro parere, sono risultati poco efficaci sia al rilancio e alla riqualificazione della stessa.
Sollecitiamo un interessamento da parte del Prefetto, al quale chiediamo anche un incontro urgente visto le molteplici problematiche, e considerato che sentiamo lo stato di abbandono da parte degli organi penitenziari”.