Dall’inizio di questa torrida estate, che vede la costa toscana e le isole prese d’assalto da tanti turisti e dai vacanzieri, centinaia di finanzieri dei reparti della provincia di Livorno, coordinati dal Comando Provinciale labronico sulla base delle indicazioni del Comando Regionale Toscana, stanno sviluppando attività e controlli in tutti i settori di competenza, in molti casi anche per riscontrare segnalazioni e chiamate al “117” dei cittadini.
Nel contesto economico-finanziario e per la tutela del distretto “turistico-balneare”, oltre 120 i controlli tesi a verificare l’osservanza degli obblighi di rilascio di scontrini/ricevute fiscale da parte degli esercenti, con alcune violazioni particolari. Si va dall’agriturismo che per una cena di 5 persone non ha emesso la ricevuta per il corrispettivo di 350 euro, allo stabilimento balneare che non ha rilasciato una decina di scontrini per oltre 200 euro. Sempre nel settore fiscale, ci sono poi le attività più strutturate, con acquisizioni di documenti, riscontri contabili/bancari e analisi delle dichiarazioni.
Significativi due casi in particolare:
- un diving/scuola di sub all’Elba, che ha omesso di rilasciare ben 134 documenti fiscali a fronte di altrettante prestazioni svolte, per un totale di oltre 40mila euro solo nell’attuale stagione estiva;
- una casavacanze-B&B ha omesso di dichiarare 300mila euro (tre anni controllati).
Ci sono poi casi anche singolari, come un’attività ispettiva realizzata nei confronti di uno studio di omeopatia ed agopuntura, che ha omesso di dichiarare 60mila euro; oppure, per quanto riguarda le locazioni “in nero”, il proprietario di un immobile dato in affitto estivo che ha omesso di dichiarare i 3.000 euro percepiti.
Molti anche i controlli a tutela dei lavoratori, con alcune significative violazioni: dall’hotel che pagava “fuori busta” in contanti a 28 dipendenti facendoli risultare rimborsi spese, alla pizzeria che impiegava “in nero” tre suoi cd. “rider” per recapitare pizze.
Nel campo della contraffazione, ad oggi sequestrati in provincia oltre 13.000 articoli falsi, per un valore complessivo al mercato di ben oltre 100mila euro. I pezzi più richiesti sicuramente le borse e le pochette dei più noti marchi del lusso, laddove ogni articolo, seppur contraffatto, viene venduto sulle spiagge toscane ad oltre 2/300 euro.
Quotidiano e diuturno è poi l’impegno nella lotta allo spaccio e smercio di stupefacenti. Tralasciando in questa sede le attività di contrasto al traffico effettuate in porto, per quanto riguarda la tutela dei cittadini nella quotidianità e su tutta la provincia, oltre 50 sono gli interventi effettuati, con diversi arresti e denunce, nonché sequestro di oltre 5 kg tra cocaina, eroina, marijuana e droghe sintetiche. Una decina anche le patenti ritirate in quanto i conducenti dei mezzi sono stati trovati in possesso di droga. Particolarmente intesa in questo contesto la sistematica attività di controllo effettuata presso i porti e le zone della movida, con l’impiego delle unità cinofile di Livorno e Piombino.