Tre anni e quattro mesi per il patron Vincenzo Onorato, due anni (ma con pena sospesa) per i figli Achille ed Alessandro.
Ratificata dal Giudice per udienze preliminari - stante il parere favorevole del P.M. - la richiesta di patteggiamento in ordine all'inchiesta per bancarotta - relativa al fallimento della CIN avanzata dalla difesa degli Onorato.
L'accusa contestava ai tre, ma in particolare al capostipite Vincenzo, di aver depauperato il patrimonio della CIN mentre si era in fase di concordato fallimentare, usando fondi societari per l'acquisto di ville ed auto di lusso.
Un'ulteriore vicenda contestata era poi l'acquisto di un immobile a Piazza San Babila aprezzo maggiorato rispetto alle quotazioni di mercato definito come "di rappresentanza della società" in realtà utilizzato dall'armatore per ripianare debiti con le banche.
ER