Riceviamo e pubblichiamo
Con il presente intervento vorrei attirare l’attenzione sull’insufficiente segnaletica che contrassegna alcuni (credo presunti) parcheggi privati e passi carrabili nel Comune di Rio.
La normativa di riferimento per il parcheggio privato e il passo carrabile è rappresentata dagli articoli 41sexies della legge num. 1150 del 17 Agosto 1942, 3 e 22 del Codice della Strada e 46 del Regolamento Attuativo, che ne regolamentano i presupposti, le condizioni e le modalità per il rilascio.
Per quanto concerne il parcheggio privato, purtroppo non esiste una segnaletica stradale ufficiale che indichi quali sono le aree private. È chiaro però che se si dovesse scoprire che il parcheggio non è privato, allora sarebbero abusivi eventuali cartelli stradali di divieto di sosta in quanto non promananti dalla pubblica amministrazione. E spesso accade che, in determinate aree pubbliche, venga affisso un cartello con la scritta “area privata” quando in realtà è municipale.
Per quanto riguarda il passo carrabile, invece, quello che la disciplina precisa é che non è per nulla sufficiente mettere un cartello bianco per indicare un passo carrabile. Al contrario, ci sono regole da seguire anche per il segnale: deve mostrare il disegno canonico (divieto circolare rosso su fondo blu), deve indicare il nome del Comune e il simbolo, la scritta “passo carrabile” e, infine, deve indicare il numero e l’anno dell’autorizzazione comunale.
Un segnale senza questi dati ben visibili non è a norma e, di conseguenza, non lo è nemmeno il passo carrabile (art. 46 del Regolamento Attuativo = art. 22 del Codice Stradale). Il segnale é dunque legittimo solo se riporta i seguenti dati: il nome e lo stemma del Comune che ha autorizzato il passo carrabile, il numero e l’anno di rilascio dell’autorizzazione, il segnale di divieto di sosta, la scritta passo carrabile. Se queste informazioni mancano, il segnale non ha alcun valore legale e chi lo utilizza è assoggettato alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 41 a 169 euro.
Inoltre, il suolo pubblico, anche se destinato ai parcheggi, non può essere privatizzato, con la sola eccezione del parcheggio riservato per i portatori di handicap. Anche in quest’ultimo caso, tuttavia, il parcheggio non è davvero privato ma per l’appunto solo riservato all’uso.
Considerata la cronica mancanza di posti macchina soprattutto nei centri storici, mi interrogo – chiedendo lumi alle autorità competenti - se tali (presunti) parcheggi privati e passi carrabili non debitamente segnalati e privi del numero e dell’anno dell’autorizzazione non siano in realtà abusivi.
Mario Barberi