Tra i compiti dei Carabinieri Forestali rientra il controllo delle attività boschive e della regolare fruizione delle aree verdi, di particolare importanza per la salvaguardia del territorio.
Le utilizzazioni forestali si devono conformare a norme dedicate, sia nazionali che regionali, finalizzate al mantenimento in efficienza e in salute dei boschi nonché alla tutela della fauna, in particolar modo nell’ambito dell’esercizio dell’attività di caccia.
In tale ambito si colloca l’attività di controllo antibracconaggio che i Carabinieri Forestali del Nucleo Parco di Portoferraio hanno svolto nell’area circostante il Monte Arco nel Comune di Porto Azzurro, in zona sottoposta a vincolo ambientale in quanto “Zona B di Riserva Generale Orientata” dell’area Parco Nazionale Arcipelago Toscano (P.N.A.T.) e Sito Natura 2000 – Zona di Protezione Speciale (ZPS) denominata “Elba Orientale - codice IT5160102”.
All’esito del controllo, i militari hanno denunciato all’AG di Livorno due persone, entrambe gravate da pregiudizi, per plurime violazioni penali, sia della normativa venatoria di settore che di quella ordinaria.
In particolare, essendo stati sorpresi a cacciare in area protetta, ad entrambi è stato contestato il reato di esercizio venatorio all’interno di Parchi Nazionali e trasporto di armi da sparo non scariche e non in custodia.
Ad uno dei due, inoltre, non essendo nemmeno in possesso di regolare porto d’armi, è stato contestato anche il reato di caccia in assenza di licenza di porto di fucile e quello di porto illegale in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi. A livello amministrativo sono stati sanzionati per un importo complessivo di 688 euro.
Immediato è scattato altresì il sequestro delle armi trovate in loro possesso, ovvero due fucili da caccia e 31 cartucce.
Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.