A Marciana Marina l’area del Renaio sta subendo un restyling grazie alla costruzione della nuova palestra e alla realizzazione del parcheggio dove c’era il precedente parcheggio sterrato tra il Toro e Viale Aldo Moro e quello che sta avvenendo e che potrebbe avvenire (compresa l’ipotesi di spostamento di attività commerciali) ci sembra l’occasione per ripensare l’utilizzo di un’area che, vista anche la trasformazione in area commerciale/artigianale/industriale dell’ex SIE e l’annunciata costruzione di un impianto di “depurazione”, sta diventando sempre più importante per Marciana Marina.
In questo senso, occorre non solo valorizzare il caratteristico piccolo quartiere del Toro come accesso pedonale al centro storico e al lungomare marinese ma anche ripensare l’immagine del lungo-uviale del Toro, oggi caratterizzato da una siepe di pitosfori completamente brucata dai mufloni. Una striscia verde percorsa da una pista ciclabile-pedonale che è diventata il principale ingresso all’area portuale e alle spiagge delle Finiccia e Finiccetta e alla sentieristica che porta verso la Cala, Sant’Andrea, Val di Cappone e Marciana.
Si potrebbe cominciare con l’espiantare la desolante siepe di pitosfori defoliata e sostituirla con una staccionata che sia anche di affaccio sul lungo fosso, consentendo di garantire la vista delle sponde e del letto del fosso, evitando così discariche abusive di sfalci potature e che venga trasformato in gabinetto estivo (problema questo al quale va data comunque una soluzione nel nuovo contesto dell’area).
La zona, vista la vicinanza con i parcheggi, potrebbe anche diventare il naturale punto di ingresso verso i sentieri marinesi e la Grande Traversata Elbana, magari con un piccolo “ponte tibetano” che attraversi l’uviale del Toro all’altezza del sentiero che risale verso la strada della Cala, permettendo anche di chiudere un anello trekking sempre più frequentato.
Al posto dei pitosfori ormai diventati cibo per mufloni si potrebbero piantare alberi resistenti al nuovo clima e che ricordino la tradizione contadina di un’area che ha subito enormi trasformazioni. Tra questi suggeriamo i mandorli che erano una delle caratteristiche dell’area di Renaio – il Toro e di un po’ tutte le campagne marinesi e che abbellirebbero l’area con le loro fioriture fin dalla fine dell’inverno, dando ombra durante la primavera estate e frutti. Lo stesso si può fare con altre specie arboree autoctone e spesso in via di estinzione.
Insomma, un nuovo Parco dell’uviale condiviso da sportivi, camminatori, bimbi, anziani e i nostri animali, perché lo spirito dell'acqua - quando c'è e che è sempre più rara - e le piante siano di riabilitazione dell'umano. Un nuovo aspetto del lungo uviale che sarebbe un ritorno al futuro e che potrebbe vedere la partecipazione – in un’opera di piantumazione, cura e “adozione” – delle scuole, di Legambiente, delle associazioni marinesi, della Pro Loco e di singole imprese e da realizzare con la consulenza di esperti.
Sinistra Italiana – AVS
Circolo P. Piscitello Isola d’Elba