Oggi è un giorno triste.
Papa Francesco non ha cambiato la dottrina ufficiale della Chiesa sulle “questioni LGBTQIA*, tuttavia ha favorito un clima compassionevole, di ascolto e accoglienza verso la Comunità all’interno della Chiesa.
Egli ha promosso il dialogo con e tra le persone LGBTQIA*, incontrando sia gruppi, che singoli fedeli in contesti privati ma significativi; ha riconosciuto il valore delle relazioni affettive tra persone dello stesso sesso, sostenendo nel 2020, in un documentario, "Francesco", diretto da Evgeny Afineevsky, il riconoscimento delle unioni civili come forma di tutela legale.
Nel 2023 ha approvato la possibilità di benedire coppie dello stesso sesso attraverso il documento Fiducia supplicans, mantenendo però distinte queste benedizioni dal sacramento nuziale. "Questa forma di benedizione non è una legittimazione morale, ma un segno che Dio accoglie tutti coloro che si rivolgono a Lui con cuore sincero."
Vi assicuro che è un passo ENORME, per molti di noi magari scontato, ma ENORME , suscitando reazioni molto diverse all'interno della Chiesa Cattolica, riflettendo la varietà di sensibilità teologiche e culturali presenti appunto nel mondo cattolico.
Durante i sinodi sulla famiglia si è discusso molto, moltissimo, delle persone LGBTQIA*, anche se, come tutti purtroppo sappiamo, le posizioni all'interno della Chiesa Cattolica restano, lo ripeto, molto diversificate.
Oggi abbiamo perso un grande Uomo, che ha invitato laici ed atei di tutto il mondo a prendersi cura della Terra come Casa Comune, denunciando il degrado ambientale e l’ingiustizia sociale che ne deriva, chiedendo una conversione ecologica sia personale che globale.
Possa il prossimo Pontefice continuare a costruire una Chiesa più vicina alle persone, capace di accogliere e accompagnare, senza escludere nessuno; che lo Spirito Santo lo guidi nel solco di misericordia, ascolto e apertura tracciato da Papa Francesco.
Linda del Bono