Ancora una volta uno o più scriteriati hanno imbrattato mura storiche alla Porta a terra, il grande manifesto che alla Gattaia annuncia e ricorda l’anno del bicentenario napoleonico, muri del centro storico, divelto la segnaletica che in calata indica la direzione per musei ed altri siti di interesse storico e culturale.
Parlare di ignoranza è poco. Poiché questi fatti si ripetono, poiché sembra che “la mano” sia la stessa, è lecito domandare “cui prodest”. E, poiché è probabile che lo scrivano non conosca il latino traduciamo, “ a chi giova”?
A nessuno è evidente, lo è tanto più perché occorreranno soldi pubblici per porre rimedio al danno, soldi che potevano servire a qualcosa di altro.
Potremo ricorrere alla famosa allocuzione circa una mamma sempre incinta, ma sarebbe oggettivamente offensivo verso l’intelligenza delle donne, quindi ci limitiamo a dire poche cose:
1. Se questo “autore” è un giovane facciamo appello ai genitori affinchè esercitino il loro ruolo e facciano il loro dovere perché altrimenti si assumono l’onere di allevare un “disadattato sociale”, un alieno che prima o poi va incontro a guai ben peggiori;
2. Se questo autore è adulto, e si pensa così, consapevole, abbia il coraggio di metterci la faccia, come tutti i giorni ce la mettono i cittadini che protestano quando le cose non vanno, come ce la mettono coloro che lavorano per dare servizi ad una comunità;
3. Se, come ci auguriamo, Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza, riescono a “catturare” questo “cittadino” (parolona in questo caso), è certo che l’Amministrazione Comunale chiederà in tutte le sedi competenti il risarcimento del danno;
Altro non c’è, anche se ovviamente ci sarebbe molto da aggiungere circa i danneggiamenti al patrimonio dei beni culturali, perché proprio da questi può transitare gran parte del futuro delle nuove generazioni, se non auspicare che la maggioranza, certamente rispettosa e consapevole, aiuti le istituzioni a vigilare ed anche a reprimere chi non sa rispettare gli altri ed anche se stesso (perché danneggiare i beni comuni è in fondo fare male a se stessi).
Per non chiudere con amarezza però si può ricordare, di converso, la bellezza della Villa Romana delle Grotte restituita alla fruizione con il protagonismo di giovani archeologhe a cui deve andare il sostegno della comunità e delle istituzioni, perchè sono il seme positivo del futuro.
Mauro Parigi
Dirigente area III del Comune di Portoferraio (foto di repertorio)