Conosci il detto “la moglie del calzolaio va in giro con le scarpe rotte?”.
Ecco, io ne suggerisco un altro: “le amiche delle blogger sono sempre le meno raccontate”.
Chiamalo pudore.
Chiamala paura di sentirsi di parte.
Fatto sta che ho amiche davvero talentuose, che con il loro fare aggiungono valore all’Elba ma non ne scrivo mai.
Oggi però faccio diversamente e ti racconto di Paola, che da 14 anni vive sullo “scoglio”.
La sua è la storia di tante persone che, capitate qui un po’ per caso, sono rimaste affascinate dal canto della sirena Elba e ne hanno fatto la propria casa.
Isolana di origine, Paola ha coltivato la sua passione per il mare, conseguendo (come prima donna in Italia) il brevetto per insegnare la disciplina del Kajak da mare.
Grazie a questa passione è riuscita ad esplorare calette e anfratti nascosti, nei quali ha iniziato a trovare i tesori mangiati dal mare: pezzi di legno, sassi, radici, spugne e coralli.
Unendo la sua passione per la lettura e la poesia a quella per il mare, Paola ha trovato un suo personale modo di restituire bellezza a un’isola che ne dispensa quotidianamente a profusione.
Dietro al suo mettere insieme pezzi abbandonati sulla spiaggia, io leggo un canto. Come se Paola, nel suo mettersi quieta a comporre velieri e pesci fantastici, parlasse loro una lingua segreta, custodita nei libri che ispirano i suoi pezzi ma rielaborata attraverso le emozioni che l’isola le regala, in un quotidiano scambio di impressioni e suggestioni intime e personali.
In effetti scrive di sé: “Alchimia salmastra, questi legni sono il mio canto delle sirene di Ulisse, sono loro a cercare me e a catturare la mia attenzione. La mia passione per la lettura ha fatto il resto, trovare corrispondenze letterarie e’ stato naturale. I miei velieri navigano le acque calme o tempestose di Baricco, “Orfeo ed Euridice” abitano la struggente malinconia di una poesia d’amore di Hikmet, passando per Aristotele e la proverbiale saggezza di “Pericle”.
Le sue opere saranno esposte presso il Ristorante Randez Vous a Marciana marina a partire da domenica prossima, per tutta l’estate e ha da poco aperto una pagina Facebook come Officina del Salmastro.
Se vuoi un’anteprima delle sue creature fantastiche, basta che tu legga tra le righe della poesia di Neruda…
Si svuota il mare delle sue scorie,
il vento gioca con gli oggetti,
il sole ogni cosa abbraccia
e il tempo vicino al mare
conta e tocca quanto esiste.
Io conosco tutte le alghe,
gli occhi bianchi della rena,
le piccole mercanzie
delle maree dell’autunno
e, come un gran pellicano,
edifico umidi nidi,
spugne che adorano il vento,
e labbra d’ombra abissale,
ma nulla è più lacerante
dell’indizio di un naufragio:
il dolce legno scomparso
che fu morso dalle onde
e sdegnato dalla morte.