Sabato scorso il Parco Archeologico della Villa Romana delle Grotte ha per la prima volta ospitato un evento particolare, dando il meglio di sé, in una serata di piena estate, con un panorama mozzafiato. Ispirata da questo appuntamento, dedicato principalmente, se non esclusivamente, alla comunità locale, scrivo, commossa, queste riflessioni. Sono state un po’ le prove generali di un’occasione, connotata dalla cura dei particolari e dal forte impegno dei vari protagonisti, che lancia l’Elba su un livello stratosferico, per la qualità del messaggio e dell’ambientazione dei luoghi.
Un evento come questo colpisce per la sua potenza, causata proprio, sorprendentemente, dalla sua semplicità e rigorosità. Si trattava di un appuntamento semi-privato, aperto al pubblico ma su registrazione, con inviti: elbano quindi, tra elbani.
Proprio in questi giorni festeggio il quarto anniversario del mio rientro all’Elba, dopo decenni trascorsi all’estero. E d’un colpo, sabato, sulla punta della collina delle Grotte, che ha funzionato come una “Macchina del Tempo”, ho colmato il divario di tutti questi anni lontana dallo Scoglio, e mi sono riconosciuta: io, piccola, giovane, adulta, stavo camminando, in una serata d’estate da manuale, verso uno dei panorami più suggestivi del mondo, partecipe di un evento che giustamente un’amica ha riconosciuto come “corale”.
Il potere di un luogo, in mezzo a facce note, ha operato la magia. La forza delle immagini, suoni, odori, appartenenti a un passato comune, ritrovarsi insieme, dopo tanti anni, ha permesso di percepire le persone in modo più intenso, di vedere “che cosa siamo diventati”, come ognuno si è organizzato la propria vita.
Ci sono altre occasioni simili all’Elba, in cui ho ritrovato o scoperto persone della mia storia. Alle Grotte sabato c’erano Antonio Arrighi, Franco Cambi, Mario Ferrari, mia madre…; ricordo a Seccheto una serata fantastica con Silvestre Ferruzzi e Giorgio Giusti; come non pensare a quello che hanno fatto per Italia Nostra Gian Mario Gentini e Fausto Carpinacci a San Piero; voglio anche menzionare il piccolo gruppo delle nostre rubriche di Elbareport, che sta crescendo esponenzialmente. Adesso che cerco gli esempi mi accorgo che me ne vengono diversi, preziosi, che forse varrebbe la pena riprendere per allargare questa mia sensazione di coralità d’intenti, visione disinteressata, passioni e ideali, condivisione di un passato per sostenere il futuro dell’Elba che va oltre ogni retorica. La prova inconfutabile è che gli eventi che mi vengono in mente sono stati organizzati per gli elbani, in stagioni improbabili, inverno compreso.
Chi siamo veramente? Che stiamo combinando? Oggi è il presente, dove mi piace pensare che ognuno dia e faccia del suo meglio. Quando da bambina ero cupa, arrabbiata, mia nonna mi diceva di guardarmi allo specchio. Semplice ed efficace saggezza dei vecchi. Funziona sempre. Sabato sono entrata nello specchio della mia vita, e ringrazio i miei amici di ieri e di oggi per avermici accompagnata.