Sabato prossimo, 27 settembre 2014, alle ore 21,30 appuntamento dal IL LIBRAIO di Portoferraio per la presentazione del romanzo di Marcello Camici, “Il Tesoro di Montecristo”, appena uscito e già presente nelle librerie elbane.
Il contesto storico su cui Marcello Camici si è appoggiato per la costruzione del suo romanzo è la pirateria barbaresca sotto la Reggenza Turca d’Algeri. La Reggenza non possedeva alcuna economia pubblica e non poteva esistere e sussistere se non grazie al mercato degli schiavi o alla vendita delle merercanzie rubate sulle navi catturate. Relatore il Prof. Giorgio Barsotti.
Sinossi:
Siamo nel XVI secolo in pieno scontro tra cristianesimo e islam. Dragut, musulmano convinto e praticante, vuole vendicarsi della prigionia subita, come schiavo al remo, nelle galee di Andrea Doria. Coinvolge Solimano il Magnifico per una grande spedizione contro Genova, una guerra contro i “cani nazareni”. Entra in azione la Provvidenza Divina. Guboldo, frate del monastero di S. Mamiliano, situato sull'isola di Montecristo, tormentato dalle visioni della sua testa spiccata dal collo e appesa in cima a una picca turca, convince l'abate Niccolò a chiedere l'aiuto di Doria. Il principe Doria, contemporaneamente è preoccupato per le sorti di Genova, consapevole del pericolo imminente. Si incontrano e insieme studiano una strategia atta a sventare un eventuale attacco turco-barbaresco contro la città. Elaborano un piano in cui il monastero di S. Mamiliano si trova al centro dell’azione e gli stessi religiosi vengono addestrati a segnalare gli avvistamenti di una flottiglia turca e a combattere. Doria fa un sopral- luogo sull'isola coi suoi esperti e due maestri d'arme si fermano a Montecristo per rendere abili i monaci al combattimento. Dopo la battaglia navale che ha luogo davanti a Genova, i corsari in ritirata, con a capo Dragut, assalgono l’abbazia di Montecristo, distruggendola completamente, tutti i frati vengono uccisi. Si salva solo la chiesa, il suo abate, Niccolò, e il tesoro in essa nascosto.
Marcello Camici - è nato a Portoferraio all'isola d'Elba nel 1946. È sposato con Maura e ha una figlia, Gioia. Medico, è stato docente all'Università di Pisa. Come ricercatore, ha pubblicato su riviste scientifiche mediche, nazionali e internazionali, il frutto delle sue attività nell'ambito della ricerca clinica. Attualmente in pensione si è ritirato a vivere nella terra che gli ha dato i natali. Amante della natura, come intesa dal «Poverello d'Assisi », ha fondato l'Associazione: «Amici dell'isola di Montecristo », isola da cui ha tratto ispira-zione per scrivere il presente romanzo.
“Il tesoro di Montecristo”, è un romanzo avvincente, la cui lettura ci incuriosisce fino alla fine. È un libro adatto a tutti: adolescenti e adulti. A me piace pensare che finalmente, l’attenzione e l’interesse riemerso per tutti quei Patrimoni Culturali Materiali e Immateriali dell’isola o meglio dell’Arcipe- lago Toscano che insieme alla Corsica, possono essere considerati un’unica Nazione, cominciano a sedimentare e a divenire l’Humus, il terreno fertile su cui la coscienza collettiva e l’inconscio individuale si appoggiano permettendo cosi’,alla coscienza stessa, elaborati creativi. Mi piace pensare che l’agire culturale che è un procedere insito nella coscienza, si è rimesso in movimento anche grazie alle numerose ricerche storiche archivistiche che sono state già effettuate da attenti studiosi locali e questo procedere è direttamente collegato al territorio, al nostro territorio di origine che costituisce anche la nostra mappatura psichica o spazio mitico.