Ne hanno parlato in tanti in questi giorni della chiusura improvvisa della Villa Romana delle Grotte e della revoca del contratto fra la proprietà e l’Associazione Archeocolor che lo ha gestito in questi mesi, avevo iniziato una collaborazione interessante, sono socio dell’Associazione e voglio esprimere il mio punto di vista. Non tanto sugli aspetti pratici o politici della vicenda, ma sugli aspetti di innovazione che sono stati realizzati nel proporre la fruizione di un bene storico, nella capacità di attrarre intorno ad un bene pubblico quale uno scavo archeologico una quantità e varietà di soggetti pubblici e privati, nel fatto che delle giovani archeologhe si mettessero in gioco, investissero tempo ed energie, si attivassero in una scommessa importante per loro, ma molto più importante per l’Isola d’Elba tutta. Se facciamo il conto delle iniziative che sono state organizzate nel breve tempo che hanno gestito il luogo ci rendiamo conto della bellezza di quello che era iniziato e che poteva diventare. Si stava creando quella “rete di protezione” della quale questo tipo di iniziative ha bisogno per sostenersi e svilupparsi, rete fatta da associazioni, da volontariato ma anche da amministrazioni e da privati che vedono nella salvaguardia, nella gestione e nella fruizione di un bene pubblico una azione di responsabilità civile. Non sta a me entrare nelle dinamiche che hanno portato all’interruzione di questa bella esperienza ma speriamo di interrompere questa “maledizione” che se un cosa ha successo, se delle persone si impegnano e ottengono dei risultati allora in un modo o nell’altro bisogna chiudere, alimentando così una spirale negativa, non incoraggiando certamente altri giovani a provarci!
Un ringraziamento e un abbraccio a Laura Pagliantini, Luisa Zito e Luisa Quaglia per la dedizione con la quale hanno intrapreso questa attività e per l’energia e l’affetto che ha contagiato tutte le persone che in questi mesi hanno frequentato la Villa Romana delle Grotte!
Valter Giuliani http://www.elbataste.com/