Lunedì scorso, nel carcere di Porto Azzurro, è andato in scena Verga: sedici detenuti attori hanno interpretato novelle dello scrittore siciliano.
Lo spettacolo è frutto de “Il Carro di Tespi”, così è chiamata l’esperienza didattico- teatrale nata nel 1992 all’interno della Casa di Reclusione di Porto Azzurro. Un’iniziativa che rientra nella Progettazione Regionale “Teatro e Carcere” con l’intesa del Provveditorato penitenziario regionale.
La scelta delle parti, la scaletta degli interventi e il montaggio registico sono stati affidati ai due insegnanti: Bruno Pistocchi e Manola Scali, entrambi soci della Associazione “Dialogo”, realtà del volontariato presente sul territorio elbano impegnata a far fronte ai bisogni della popolazione reclusa. Ha collaborato il professor Corrado Nesi e per l’area educativa la dott.ssa Barbara Radice. I due animatori provengono ogni settimana dal “continente” e fondono insieme il messaggio di un copione teatrale e il punto di vista delle grandi religioni del mondo. Da qualche anno il corso si può denominare teatrale- biblico. Il progetto è sostenuto dall’Ass.ne di Volontariato “Dialogo” e ha visto la partecipazione, quest’anno, degli adulti del “Gruppo archeologico livornese”.
Nel laboratorio, come afferma la regista Scali, si è attuata “una riscrittura teatrale che ha portato ad evidenziare il valore dei bisogni di ciascuno nel rispetto delle proprie possibilità e della Verità”, attingendo alle novelle “Nedda”, “Fantasticheria” e “L’Asino di San Giuseppe”.
Continua Scali: “Gli attori si sono impegnati con costanza e serietà (non è facile, per esempio, memorizzare, specie per gli stranieri), sviluppando la capacità di socializzare e fare gruppo”. Aggiunge Pistocchi: “Si è creata in loro una grande aspettativa, anche per la presenza allo spettacolo di familiari e altre persone provenienti dall’esterno”.
I due responsabili del laboratorio auspicano che venga riconosciuto dalla Direzione penitenziaria l’impegno e il valore dei singoli detenuti attori (per esempio, con un encomio) e che, per il prossimo anno, si possa migliorare il lavoro avendo uno spazio maggiore. “E sarebbe bello – concludono - poter uscire, magari una volta, anche a Porto Azzurro”. “Così come – aggiunge Licia Baldi, presidente di “Dialogo” - sarebbe da riprendere anche il laboratorio musicale che, sempre grazie al volontariato, lo scorso anno si integrò con quello teatrale”.
Alla manifestazione, alla quale ha portato i saluti il vice comandante della Polizia penitenziaria, hanno partecipato, oltre ai familiari, i giovani studenti del “Foresi” e il gruppo disabili di Portoferraio.
“Dialogo”, associazione di volontariato penitenziario