"MOMMY"
GIOVEDI 12 FEBBRAIO, ore 21,15
CINEMA NELLO SANTI, PORTOFERRAIO
Per il Ciclo Cinema d'Autore, arriva il film "Mommy" diretto dal giovanissimo e pluripremiato regista canadese Xavier Dolan, fresco dl un Premio della Giuria a Cannes 2014 e diverse Nomination.
Oltre che per la bella trama, il film di Dolan si caratterizza anche per la sua capacità di 'creare immagini' e per un innovativo e coinvolgente uso delle inquadrature.
La trama:
Il film si apre nel Quebec dove, in un possibile futuro prossimo, lo Stato ha approvato una controversa legge S-14, che consente ai parenti di minori difficili, in caso di emergenza, di effettuare un ricovero coatto presso un istituto psichiatrico, saltando la procedura legale. Diane "Die" Despres, una vedova di 46 anni, spirito anticonformista e forza imprevedibile della natura, bellezza di periferia in jeans attillati, unghie cosparse di lustrini e zeppe del 16, entra nel centro di recupero cui Steve, il figlio quindicenne affetto dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività, è stato affidato dopo la morte del padre. La severa istitutrice che l'accoglie la informa sull'ennesima violenza di Steve: ha dato fuoco all'attrezzatura della sala mensa, causando gravi bruciatura al viso di un compagno. Diane deve riprenderselo. A nulla valgono le recriminazioni della madre che sa di non poter accudire Steve continuando a lavorare.
Madre e figlio si riuniscono e si capisce immediatamente che formano un duo esplosivo fatto di amore, violenza, tenerezze e insulti. Diane è una donna dura, provata dalla vita e con la pelle spessa e un accento ancora più spesso (tant'è vero che la proiezione di Cannes aveva sottotitoli in inglese e in francese, per rimediare al forte dialetto Québécois). Con i suoi capelli biondi e i grandi occhi azzurri, Steve può sembrare per un attimo un angelo, subito dopo comportarsi in modo diabolico, esibendo un'aggressività senza freno. Il suo rapporto con la madre è possessivo e marcatamente sessuale: il bacio sulla bocca, la danza sensuale, le provocazioni verbali sono stimoli cui Diane si sottrae ma non senza un certo compiacimento. In questo gioco, al limite del dramma, si inserisce la dirimpettaia, Kyla, un'insegnante di scuola secondaria che ha preso un anno sabbatico, per curare una balbuzie invalidante, provocata da un grave ma ignoto episodio, accaduto due anni prima (probabilmente la morte di un figlio).
I tre tentano di stabilizzare la situazione: Kyla cerca di interessare Steve alle materie d'esame e lo intrattiene mentre Diane va al lavoro, Diane si adatta a fare la donna delle pulizie, la vita scorre e anche Steve sembra più calmo. Ma a complicare la situazione giunge una richiesta di risarcimento per i danni subiti dal ragazzino sfigurato da Steve: 250.000 dollari di cui nessuno dispone. Serve un avvocato e Diane lo trova: un corteggiatore che è ben felice di cogliere questo pretesto per invitarla a cena. Suscitando la violenta gelosia di Steve e il suo ennesimo atto estremo: si taglia le vene con un cutter, tra gli scaffali del supermercato, in un gesto che vuole chiaramente essere dimostrativo.
Dolan ha mantentuto quasi sempre un'inquadratura claustrofobica, più stretta di un 4:3. Inusuale e con un'altezza leggermente maggiore della larghezza che costringe a inquadrare una sola persona per volta. Ora apre a 16:9 e - sullo schermo intero - scorrono le immagini di uno Steve che si diploma, trova la compagna ideale, la sposa, diventa padre e rende Diane felice. Ma è un sogno. In realtà la madre ha deciso di avvalersi dell'articolo S-14 procedendo al ricovero coatto di Steve.
Diane e Kyle si incontrano dopo alcuni mesi, in un desolato pomeriggio autunnale: la balbuzie è tornata e la bellezza appannata di Diane sembra aver subito un colpo definitivo. Non riescono a parlarsi, saputo che Kyle sta per partire Diane cerca di suggellare l'intera storia con una frase - "Siamo in un mondo senza speranza, ma pieno di persone che sperano": un'affermazione che Dolan ha ribadito in una recente intervista
assieme alle caratteristiche del film anche le novità nello stile dell'autore, presentandolo al pubblico italiano e sottolineandone la capacità di creare immagini.