La “Festa della Toscana” all’isola d’Elba, nelle iniziative dei Comuni di Marina di Campo e Portoferraio, ha privilegiato una fascia della nostra società ben precisa: i giovani, alunni e studenti di una grande maggioranza delle scuole elbane.
A Marina di Campo interpreti indiscusse sono state le scuole elementari e medie, a Portoferraio le scuole elementari e tutti gli istituti superiori elbani. La partecipazione dei ragazzi non è stata passiva o marginale, ma ha coinvolto docenti e famiglie, ampi strati della popolazione, se pure in modo diverso, in un impegno corale.
Alcuni elementi interessanti sono scaturiti da entrambi gli eventi.
La principale considerazione che emerge è che l’isola d’Elba non è isolata, ma fa parte di un arcipelago: a Marina di Campo i giovani sono andati a Pianosa, ampliando l’orizzonte della “Festa”, i più grandi invece hanno esteso le proprie analisi sulla difesa del paesaggio elbano a tutto l’Arcipelago Toscano.
Un altro elemento importante risalta dalla visita a Pianosa: la conoscenza è cultura, crescita emotiva ed elemento fondamentale per una cittadinanza attiva. I bambini hanno di persona constatato il fondamentale (solo in apparenza modesto) processo di rinascita dell’isola. Sono stati portati in giro per gli orti e la campagna, visitato il vecchio carcere, porgendo domande intelligenti e rendendosi conto di come il passato modella il futuro. Non secondario: si sono divertiti.
Anche gli scolari di Portoferraio, con la mostra alla Gran Guardia, sono stati intelligenti spettatori e curiosi interlocutori di un passato per loro remoto, dei loro nonni, dei loro antenati: non esiste futuro senza la conoscenza del proprio passato.
L’impegno delle scuole superiori elbane invece ha generato un percorso virtuoso di interazione con la Regione nell’esame del Piano Paesaggistico, da cui è nata una nuova collaborazione tra gli studenti e tre università toscane: la Scuola Normale di Pisa, che attualmente sta esaminando i questionari compilati dagli studenti, l’Università di Firenze, che ha invitato le scuole elbane all’Istituto di Scienze della Terra, e l’Università di Siena, che coinvolge da tre anni le scuole negli scavi archeologici sull’isola. Da questa conoscenza e partecipazione reciproca, è nata una innovativa proposta di interazione tra queste università e tutte le scuole elbane che vorranno aderire.
Spicca inoltre il grande impegno di volontariato dimostrato dalle famiglie e da larghi strati della popolazione, per la parte che riguarda Marina di Campo; la partecipazione di larghi strati della popolazione, soprattutto anziana, alla mostra di “Portoferraio com’era”; la generosità dei docenti e delle dirigenti scolastiche nel dedicare ore del proprio impegno didattico in attività che offrono a tutti apertura mentale, sollecitazioni intellettuali ed emotive, generosità, consapevolezza; l’offerta corale delle maggiori università toscane ad aprirsi a un dialogo con i bambini e i ragazzi elbani.
I giovani e le scuole sono dunque gli interpreti privilegiati della nostra società: Italia Nostra Arcipelago Toscano ripropone l’invito a considerarli prioritari per la nostra crescita di qualità la loro formazione e valorizzazione, come sottolineato nella lettera agli studenti elbani del Commissario dell’Unione Europea per l’Istruzione, Cultura, Gioventù e Sport, Tibor Navracsics. Presenteremo i risultati e le implicazioni della “Festa della Toscana all’isola d’Elba” al seminario annuale di Italia Nostra con i referenti del settore Educazione di tutta Italia, che si terrà a Roma il 20-23 marzo pv.