“Orto Bionico”: vi sembrerà un po' esagerato come termine, ma per noi che abbiamo iniziato a fare l'orto l'anno scorso con un'unica zappetta triccheballacche, è proprio così perché quest'anno siamo riusciti ad adeguarlo ai più raffinati ritrovati della scienza. E che sarà mai vi domanderete? Adesso vi racconto. Innanzitutto bisogna ringraziare la CISSE che con il suo contributo ha reso possibile l'attuazione del nostro progetto, unita alla proverbiale “testardaggine” di qualche operatrice. Facciamo un piccolo passo indietro: in occasione del Rally dell’Elba la CISSE, attraverso la propria pagina facebook, ha promosso un’iniziativa che ci ha resi protagonisti nostro malgrado. Dal momento che alcune macchine da corsa avevano adottato il nuovo logo della Cooperativa, per ogni foto pubblicata su facebook di quel logo sarebbe stato donato 1 euro proprio al Centro di casa del Duca. Ecco come questa simpatica iniziativa si è concretizzata in una consistente donazione che abbiamo utilizzato per il nostro orto. L'orto è sicuramente una delle attività che ci impegna quotidianamente, richiedendo spesso tutte le nostre energie confermando quanto dice il proverbio: “l'orto vuole l'uomo morto”. Grazie a questa donazione abbiamo potuto alleviare un po' questa fatica eliminando diversi impegni manuali quotidiani. Annaffiare: per questo dovevamo stare delle ore sotto il sole con la manichetta. Questa attività è stata sostituita da un impianto detto “a goccia” realizzato con una rete idraulica ed un piccolo computer che regola ore e tempi di irrigazione. Con questo sistema siamo riusciti ad eliminare tante ore di lavoro, tanta fatica e risparmiare molta acqua! Un altro grosso problema riguardava la crescita esponenziale delle erbacce infestanti, che oltre a far ammalare le piante, richiedeva ore di lavoro e tanta - ma tanta - pazienza per eliminarle. Coprendo il solco dove vengono messe a dimora le piante con un telo di plastica scuro, siamo riusciti in gran parte ad eliminare questo problema nonché tanta fatica … naturalmente molto lavoro è rimasto da fare, ma è quello più gratificante per i nostri ragazzi: seguire la crescita delle piante, raccoglierne i prodotti sempre più abbondanti. Quest'anno abbiamo dunque lavorato al meglio e la rendita del nostro orto ci ha permesso un giorno alla settimana di preparare uno squisito pranzo con le nostre verdure. Noi da novelli contadini ci trasformiamo in cuochi e commensali ed intorno al tavolo condividiamo il nostro pranzo con piacere e soddisfazione di aver potuto realizzare questo meraviglioso progetto!