“Social Museum - Strategie di storytelling digitale per il patrimonio culturale” è il titolo della tesi di laurea del Corso in Scienze della Comunicazione, discussa recentemente da Monica Mattioli, relatore il prof. Damiano Razzoli, presso il Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Nella tesi l’autrice analizza le potenzialità di sviluppo economico legate alla valorizzazione in chiave turistica dello straordinario patrimonio culturale dell’Italia, come opportunità per superare la crisi, sia analizzando le principali criticità, sia individuando le potenzialità offerte dallo storytelling, attraverso il racconto di storie coinvolgenti, visto nella sua evoluzione storica e tecnologica. L’ultimo capitolo è dedicato al Digital Storytelling nel turismo e nella valorizzazione del patrimonio culturale. In questa analisi dedicata ai Musei d’Italia sono citati alcuni esempi di valorizzazione dei Musei attraverso eventi particolari legati ai social (#invasionidigitali, #svegliamuseo, #smallmuseumtour, #museumweek etc.).
Un intero paragrafo è dedicato al Museo civico archeologico del Distretto minerario di Rio nell’Elba, alla sua comunicazione attraverso i social network utilizzati (Facebook, Twitter e Instagram), mettendo in evidenza come le attività offline e quelle online si integrino in un progetto di valorizzazione legato alle storie del Museo, del territorio e anche alle esperienze dei visitatori.
In particolare, riguardo alla presenza del Museo su Twitter, l’autrice scrive: “Il Museo Archeologico del Distretto Minerario Rio nell’Elba è molto attivo su questo social. Dalla partecipazione alla #MusemWeek 2015 che, come dicevamo, è stata promossa da Twitter France con il Patrocinio del Ministero della Cultura francese, hanno riscosso un notevole successo. 2820 musei, di cui 174 italiani, in ben 71 paesi differenti, si sono sfidati a colpi di tweet. La settimana è stata scandita da 7 temi (#secretsMW, #souvenirsMW, #architectureMW, #inspirationsMW, #familyMW, #favMW, #poseMW) in 7 giorni ognuno dei quali associato al proprio hashtag (oltre all’hashtag generale #museumweek). Ogni giorno si sono succedute foto, video, post e conversazioni tra appassionati e musei di tutto il mondo. I musei si sono rivelati fonte inesauribile di entusiasmo e passione e hanno dato così l’opportunità agli utenti di conoscere al meglio gli aspetti per lo più nascosti che si celano al loro interno, interagendo in modo spontaneo, seppur professionale, con i propri utenti. Una classifica teneva conto in tempo reale di quanti tweet e di quanti riscontri riceveva il museo. La cosa sorprendente è che, nella top ten dei musei mondiali, si sono classificati ben 5 piccoli musei italiani tra cui il Museo Archeologico del Distretto Minerario Rio nell’Elba. In soli 140 caratteri, anche queste piccole realtà sono riuscite a comunicare egregiamente con i loro utenti e, attraverso le loro storie, hanno trovato il modo per avvicinare gli utenti alle loro collezioni, alla loro storia e al proprio lavoro superando in classifica anche musei di fama internazionale”.
Soddisfatto Claudio De Santi, sindaco di Rio nell’Elba, che ha dichiarato: “In primo luogo mi complimento con la neolaureata Monica Mattioli e la ringrazio per aver dato spazio al Museo civico archeologico del Distretto minerario di Rio nell’Elba nella sua tesi di laurea. Per quanto riguarda la comunicazione del Museo e più in generale del territorio, che ha un patrimonio storico, culturale e ambientale molto interessante da proporre ai visitatori e rappresenta di fatto un “Museo diffuso” a cielo aperto, bisogna dire che dietro c’è un lavoro di ricerca, curato da Valentina Caffieri, responsabile Servizio Comunicazione del Comune di Rio nell’Elba, per trovare sempre nuovi contenuti e nuovi modi di proporli. Tutto ciò viene realizzato anche sperimentando e seguendo l’esempio di altri musei con molti dei quali si è entrati in contatto anche grazie all’Associazione Nazionale Piccoli Musei, presieduta da Giancarlo Dall’Ara e coordinata da Caterina Pisu e Ilenia Atzori. Il fatto di essere una piccola realtà non ci deve spingere a chiuderci in noi stessi bensì a metterci quotidianamente in gioco”.