Dall'olivastro del Volterraio, che ha gli anni per ricordarsi di Khayr al-Din il Barbarossa che nel luglio del 1544 non riuscì ad espugnarne il castello, al pino del Ponticello, unico albero sopravvissuto in zona al bombardamento nazista della città del 16 settembre 1943, sono circa 70 gli alberi monumentali censiti e geolocalizzati in questo libro di Carlo Gasparri e Giorgio Cuneo, edito dalla Fondazione isola d'Elba Onlus.
Una presentazione affollata, sabato mattina all' Hotel Airone, per questo primo lavoro nato in seno alla Commissione ambiente della stessa Fondazione presieduta dal patron di Locman, Marco Mantovani, che ha fatto gli onori di casa trasmettendo il profondo rispetto personale per questi 'giganti verdi' e la convinzione che sia possibile, oltre che necessaria, la convivenza rispettosa tra Uomo e Ambiente. Natura alleata dell'uomo, se rispettata, come ha ricordato anche il coordinatore delle commissioni Paolo Ferruzzi, a partire dal castagno che nei secoli è stato il pane degli abitanti, come risulta - ha citato- anche da missive degli inizi del '600 rivolte agli Appiani inerenti la necessità di innesti per le piante di castagno .
Profondo rispetto, quindi, per questa longeva forma di vita, l' albero, più vicina all' essere umano di quanto si creda, ha sottolineato Antimo Palumbo, storico degli alberi, che ci ha fatto notare l' esistenza sull' Elba di specie rarissime in Italia e nel mondo.
Presente anche il primo presidente del Parco Nazionale, Beppe Tanelli, auspicante una fattiva collaborazione tra la Fondazione e il PNAT, stante la evidente comunità d' intenti.
Questo primo lavoro- ha infine precisato Carlo Gasparri, a suo agio anche fuori dall' acqua- avrà un seguito con altri due volumi dedicati rispettivamente ai grandi alberi della zona del Capanne ( Elba occidentale ) e del versante orientale minerario.
Il libro sarà prevalentemente donato alle scuole, proprio per costituire un ideale passaggio di testimone tra le generazioni ( la datazione degli alberi censiti è stata quasi sempre fatta rintracciando testimonianze dirette o indirette). Se ne può comunque fare richiesta alla Fondazione a fronte di una libera elargizione; in ogni caso è integralmente consultabile e scaricabile dal sito della stessa Onlus Elbana.
http://www.fondazioneisoladelba.it/libro/giganti-verdi-portoferraio.pdf