PORTOFERRAIO. Dopo che circa 90 persone hanno affollato la Gran Guardia per sapere di Tolle e la sua filosofia della possibile "rinascita degli individui ", è già tempo del secondo appuntamento gestito da Elbaincerchio, con Adolfo Santoro in prima linea intento a presentare, stasera, una testimone "tornata in vita" dopo una esperienza tumorale: Nel primo incontro era emerso che : "La maggioranza delle persone è alienata e spesso non lo sa- aveva detto lo psichiatra dell'Asl- vive di frivolezze competitive che portano il mondo alla rovina. Molti soffrono alla ricerca di se stessi, ma attraverso la sofferenza si può raggiungere la pace interiore, come fece Eckhart Tolle che si liberò del suo io opprimente." Concetti rivoluzionari da approfondire che fanno riflettere. Ed è pronto quindi il secondo meeting, fissato per venerdì 28 sempre alle 20,30 nei medesimi locali comunali concessi, quando una donna, Ibis Donatella Bargis, gesitirà la serata sul tema: "La resilienza dopo il tumore". Una condivisione del racconto di alcune persone che hanno vissuto l’esperienza oncologica senza disperazione e addirittura come occasione di crescita, capaci di risvegliare ogni energia tesa alla ricerca di un giusto senso nella vita. "La resilienza- dice Santoro- è la capacità di affrontare le avversità della vita e di uscirne rinforzato. Donatella Bargis, ha avuto anche lei un’esperienza tumorale, superata grazie anche alla sua attenzione verso l’atto di mangiare e su ciò ha scritto un libro, e quindi commenterà la serata".
E sulla serata gestita da Elbaincerchio, ecco una anticipazione che ci ha regalato la stessa Ibis Donatella Bargis, che riflettere per noi sul come impostare la serata
dedicata ad esperienze di vita legate alla malattia oncologica..
S.B.
"La mia esperienza è stata spaventosa e meravigliosa, ma non da subito naturalmente! Dopo più di vent'anni la mia memoria ha cominciato a selezionare i ricordi e solo le memorie fatte riemergere da altri talvolta mi riportano i momenti peggiori...la diagnosi "terminale", la frustrazione e la rabbia, il terrore per la chemioterapia...
Ma c'è stato un momento in cui ho saputo che non sarei morta e anche quello è passato quasi inosservato, perchè era una percezione molto diversa da tutte quelle che avevo avuto negli ultimi anni, fatte di angoscia, di bugie, di ansia, uno stress enorme che portavo facendo finta di niente.
Venerdì potrei raccontare rapidissimamente la mia esperienza e soffermarmi sulla sua lezione, soprattutto su quella che oggi si chiama resilienza, una bellissima parola che mi ricorda la parola resistenza, ammorbidita dalla lettera L e vagamente misteriosa). E' la capacità di rimbalzare e saltare fuori da un pericolo che è già in atto.
A quel tempo, le parole magiche per me sono state autostima, per me fino ad allora totalmente sconosciuta e che ho imparato da un libro. Poi empatia, pure questa trovata in quel libro, quindi creatività e in questo caso ne possiedo una dose esagerata, espressa per anni, soprattutto non nei rapporti con le persone.
Non è facile affrontare in modo diverso il tumore, ma spesso è molto semplice e possiamo farcela veramente.
Forse come prima cosa, occorre guardarsi intorno e vedere, o cercare di farlo, la vera natura di persone e cose, di noi stessi, e provare a pensare che tutto o almeno una gran parte, può cambiare. Quindi rinunciare ai pregiudizi, guardare da un'altra prospettiva, recuperare, coltivare o lasciare andare rapporti, ricordi, convinzioni...
Come si fa? Forse qui potrei parlare dell'alimentazione, perchè è difficile dedicarsi ai buoni pensieri se si soffre di dolori, stanchezza....di un intestino malfunzionante causa malumori e tristezza, come minimo, insonnia: ecc... Dunque porre attenzione a ciò che si mangia è un primo gesto di affetto per se stessi e un modo per rimettersi in forma, questo lo sperimento continuamente ancora oggi.
La guarigione continua per tutta la vita. Una volta presa questa direzione alternativa le cose cominciano a scorrere: ho incontrato ogni genere di aiuto (persone. libri, denaro...) proprio quando ne avevo più bisogno, anche se il più delle volte me ne sono accorta solo dopo.
Questo vale sempre, naturalmente, e non evita ansie e preoccupazioni, ma cerco di mantenermi fiduciosa, anche se a volte è molto difficile è sempre un pensiero rassicurante.
Vorrei poi parlare delle letture che mi hanno aperto un mondo: nel libro che ho scritto c'è una bibliografia, che va aggiornata con Tiziano Terzani, il dott. Hamer ,
Alejandro Jodorowskij e altri. Importante la meditazione ( ho imparato anche lei da un libro) che ci mette in contatto con la nostra parte più vera, di come ciascuno può trovare il suo modo di guarire la propria vita in cui il cancro è soltanto la parte più superficiale, quella che si è "materializzata" nel nostro corpo approfittando di quella che Jung ha chiamato " un incidente dell'anima".
Sono fondamentalmente un'artigiana, una persona che "fa", parlo sempre in modo semplice e con molti esempi, poca teoria e molti fatti.
Così, il messaggio che si può dare al mondo, ciascuno lo può trovare nella propria esperienza e nella sua quotidianità...anche in una soap opera, in una canzone, in un film. Anche il libro ha una storia curiosa, ma ne parlerò soltanto se qualcuno me lo chiederà: ho avuto due editori, il primo libro aveva un altro titolo, "Dire fare guarire", più bello per il riferimento al gioco e con copertina più elegante; l'editore lo tiene ancora nel suo catalogo come esaurito.
Proprio ieri ho scoperto che ne è stato pubblicato un altro con lo stesso titolo, lo ha scritto una ragazza guarita da un tumore alla tiroide.
Ibis Donatella