Gentile redazione di Elbareport, mi chiamo Enrico Manzi, studente universitario in Pisa ma residente a Marciana Marina, dove ritorno spesso da amici e famiglia. Vi scrivo poiché vorrei aggiornarvi riguardo la tragicomica situazione degli orari invernali dei traghetti da e per Piombino e dei disagi che ne conseguono; ciò nella speranza che possiate diffonderne il nocciolo, ossia l’assoluta necessità che questi orari vengano rivisti.
Premetto che, a mio avviso, sono gli orari dei traghetti a doversi adattare a quelli dei treni e non viceversa; inoltre, dopo averne passate di tutti i colori, so con certezza quali siano le esigenze di un elbano costretto a raggiungere il “continente”, che sia un pendolare o un semplice individuo alla ricerca di un servizio migliore: Coincidenza, efficienza dei mezzi e conseguente puntualità, riduzione al minimo di noie e impicci vari, tra cui il fastidio peggiore, l’estenuante attesa nel porto di Piombino, magari in gennaio, con tramontana e meno 5 gradi.
Ripeto che mi riferisco solo agli orari invernali, o meglio da ottobre ad Aprile, perché durante la stagione turistica non ci sono problemi viste le numerose corse; ma durante i mesi in questione, con le pochissime traversate e i rari turisti, chi sono gli elbani che prendono la nave?? Chi parte per una vacanza è più tollerante e può decidere anzitempo l’orario di partenza, mentre chi decide di passare l’automobile non rientra nella polemica; sicché sono rimasti gli studenti e lavoratori pendolari, persone che si recano per qualsivoglia volere nelle città toscane e persone che loro malgrado “visitano” strutture Ospedaliere ben più attrezzate della nostra. Queste tipologie di viaggiatori, vi assicuro, sono la maggioranza assoluta. Detto questo, veniamo al punto: i problemi sono iniziati nel 2008, quando Trenitalia decise di anticipare la prima freccia dell’Elba alle 09.16, invece che alle 09.25, come lo è stato per anni; ragion per cui sarebbe stato intuitivo anticipare di pochi minuti la partenza della motonave Toremar delle ore 08.00 (se puntuale..), ma questo non è mai avvenuto, perciò quel treno lo perdi nove volte su 10. La cosa allucinante è che per un periodo alcune compagnie lo capirono, alternando corse alle 7.10,7.30 e addirittura per pochi mesi il perfetto orario 07.45(blunavy, ormai un miraggio), ma poi da due anni a questa parte il traghetto precedente a quello delle 8.00, è la Moby delle 06.30: se fate due conti, risulta inammissibile dover attendere così tanto. Le Frecce dell’Elba, treni diretti che da Piombino Marittima conducono a Livorno, Pisa, e Firenze, senza dover cambiare né mezzo(autobus), né treno, devono avere, per me, la priorità sugli altri e una logica coincidenza, sia per la loro comodità, sia per il loro orario odierno: 09.16, 15.20,18.41. Uno la mattina, sempre affollato , uno il pomeriggio e uno in serata. Circa il primo caso ne abbiamo appena parlato, non si può prendere, troppo rischioso. La freccia pomeridiana, che parte alle 15.20, ha il traghetto corrispondente alle 14.05; resto allibito, bastava solo anticipare la partenza di 10 minuti, considerando poi che la durata della crociera è diventata minimo un ora e un quarto, questo treno non lo prendi mai: il traghetto precedente, manco a dirlo, è alle 12.45(moby), troppo tempo prima. Dunque anche questa opzione è impensabile, sempre che uno non voglia restare due ore ad aspettare a Piombino, s’intende. Siamo arrivati all’ultimo treno, il pratico viaggio domenicale, saturo di studenti. Il traghetto per anni salpava alle ore 17.00, il treno delle 18.41 ci permetteva di prendere anche un caffè alla stazione marittima e di fare il biglietto con tutta calma; questo fino a mercoledì, quando, partito per Pisa con questo traghetto, mi sono accorto che la partenza è stata posticipata alle 17.20, quindi n pratica la calma è diventata fretta, e il treno l’ho preso al volo. Non potevo crederci, perché??? Mi hanno smontato anche l’ultima possibilità di un viaggio tranquillo, privato dell’ultima certezza, la nave delle 17.00. Sono Furibondo, quest’ultimo evento mi ha spronato a contattarvi. Qui concludo, augurandomi che molti elbani facciano sentire la propria voce, affinché al più presto chi di dovere possa sbrogliare la situazione.
Cordialmente, distinti saluti.
Enrico Manzi