“Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori, li bacia e non li coglie”
Abbiamo scelto questi quattro versi di una canzone di Pierangelo Bertoli che è insieme un manifesto di denuncia e protesta ambientalista ed una professione di speranza per il mondo che verrà.
Li abbiamo scelti, sperando che rappresentino anche il succo del nostro modesto lavoro, dell’applicare la fatica ad un comunicare quotidiano, per chiudere idealmente i nostri primi dieci anni di pubblicazioni.
Il 16 Ottobre 2002 in un mondo ed in un’Isola d’Elba uguali e diversi da quelli di oggi si pubblicava il primo numero di Elbareport.
Non abbiamo intenzione alcuna in questo giorno particolare, di compiere esercizi autocelebrativi riproponendo numeri e parole per raccontare cosa abbiamo rappresentato per la comunità isolana; come quel conferenziere che si rifiutava di scrivere il testo dei suoi discorsi osservando: “Come posso pensare che chi mi sta davanti ricordi quello che dico, se non me lo ricordo io” ci affidiamo alla memoria di chi ci ha letto e ci legge.
Dobbiamo, questo sì, ringraziare infinitamente tutti quelli (ancora presenti tra di noi o soffiati via dal vento della vita) che hanno scritto per noi anche una sola riga, ed ugualmente ringraziare tutti quelli che hanno letto anche un solo articolo dei mille e mille apparsi su queste pagine.
Né è luogo questo per parlare diffusamente dei nostri programmi, di cosa pensiamo che accadrà: anche qui prendiamo in prestito da Bertoli cinque versi di un’altra delle sue poesie musicate:
“Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”
sergio rossi