Di nuovo a Portoferraio i bambini saharawi. In sedici, accompagnati da giovani e adulti saharawi e piombinesi, hanno trascorso una giornata alle Ghiaie, dividendo il tempo fra mare e giochi nel parco.
Il popolo saharawi, da oltre 40 anni, è costretto a vivere nelle tendopoli dei campi profughi del deserto algerino, a causa dell'occupazione marocchina del proprio Paese, il Sahara Occidentale. I bambini d'estate vengono ospitati in Italia da associazioni e ricevono, se necessario, anche le cure sanitarie. Il movimento di solidarietà coinvolge da anni decine di associazioni e di enti locali che hanno fatto propria la causa saharawi. Negli anni scorsi, i comuni elbani ospitavano, a turno e per diversi giorni, il gruppo di bambini, mantenendo fede al patto di amicizia siglato con i comuni saharawi.
I piccoli svolgono il ruolo di ambasciatori del proprio popolo che vive in un grande situazione di sofferenza. Una situazione che non riesce a sbloccarsi per l'indifferenza della comunità internazionale la quale, per motivi essenzialmente politici ed economici, non attua le risoluzioni delle Nazioni Unite. Il popolo saharawi dal 1991 ha scelto la strada della nonviolenza per la rivendicazione dei propri diritti e per questo, più volte, è stato candidato al premio Nobel per la pace.
Anche quest'anno, i bambini arrivati all'Elba sono quelli accolti a Piombino dall'associazione "Gdeim Izik".
La giornata portoferraiese è stata possibile grazie alla collaborazione della Moby Lines, della coop. Cisse e del Pd di Portoferraio. Quest'ultimo, infatti, all'interno della Festa dell'Unità ha offerto loro il pranzo in una giornata dedicata alla solidarietà e che ha visto anche ospiti gli amici del Centro disabili di Casa del Duca.
Nunzio Marotti