L’Associazione culturale Carlo d’Ego – riesità, propone venerdì una nuova inziativa.
MEMORIE DI FERRO – PER NON DIMENTICARE LE NOSTRE MINIERE: questo il titolo dell’evento che prevede due momenti ben definiti.
Dalle ore 17.30 alle ore 24.00, in via Magenta l’Associazione propone una mostra espostiva di fotografie realizzate da Carlo d’Ego e tutte attinenti la miniera.
Alle ore 21.30, presso la Sala Conferenze del Parco Minerario, in via Magenta dopo un breve saluto di benvenuto, verranno proiettati dei filmati, sempre riguardanti la MINIERA. Tra un filmato e l’altro, verranno proposti dei brani tratti dai libri Racconti riesi - riesità.
Ci accingiamo – dice il Presidente dell’Associazione, Enrico Carletti - in maniera serena, distesa ed appagante, a godere dei frutti del lavoro di mio padre, attraverso un tema forte a cui vogliamo rendere tributo, a più riprese ed in più circostanze rappresentato da Carlo d’Ego, il quale offre assieme al mare, una delle due peculiarità di questa terra: la miniera.
Una miniera che non è soltanto terra rimossa, minerale sterile - o prezioso che sia- ma che è sudore, fatica, tante volte sangue sparso per un tozzo di pane.
Le fotografie realizzate da Carlo d’Ego nel corso dei decenni che abbiamo esposto in via Magenta, parlano da sole ed hanno bisogno di ben poco commento.
È un neorealismo quasi Pasoliniano, con quei volti scavati, con i muscoli in tensione a spingere i carrelli del minerale, con la fatica di vivere che si legge negli occhi dei ritratti.
VALORIZZARE COSA SIAMO STATI, la vita dura dei cavatori, la terra devastata per come è stata trasformata e distorta per centinaia di anni, con le sue ferite, è soprattutto il risarcimento che come paese e come Associazione ci aspettiamo che altri - in primis lo Stato- facciano; e nulla di quella storia deve andare perso, anzi, dovrà trasformarsi in memoria che genera risorsa.
La mostra delle fotografie in via Magenta – continua Carletti - ha proprio questo scopo: ricordare il nostro passato, senza se e senza ma, senza intermediazioni e omissioni: ciò, proprio facendo conoscere e riqualificando le gallerie, le cave, i laghetti rossi, i percorsi - ed ancora - i carteggi, gli archivi e la raccolta delle testimonianze.
“Noi – conclude il Presidente - che abbiamo la presunzione di voler contribuire a non dimenticare, sommessamente, senza eclatanza, ma con la fermezza di chi sa che la via giusta è questa, vorremmo sognare come riesi e far sognare chi non lo è e non ci conosce ancora.”
Insomma sicuramente una serata da non perdere