Si è svolta a Portoferraio, dal 2 al 4 giugno, la manifestazione Marelibera. E' la seconda volta che l'Elba ospita l'incontro annuale di Unione Italiana Vela Solidale (Uvs), la rete nazionale delle associazioni italiane che utilizzano la navigazione a vela come risorsa didattica, educativa, riabilitativa e formativa. L'iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Exodus Elba, la Lega navale italiana e lo Yacht club di Portoferraio, e al sostegno del Comune e della Cosimo de’ Medici, la partecipata che gestisce i posti barca della Darsena Medicea. Ricco il programma della tre giorni. Dalla tavola rotonda sul tema dell'educazione ai laboratori di marineria e di burattini agli spettacoli per bambini e al concerto del gruppo “Ladri di carrozzelle”. Per finire con la veleggiata non competitiva aperta a quanti desiderano fare un’esperienza di navigazione a bordo delle imbarcazioni partecipanti. Una cinquantina le imbarcazioni provenienti da tutta Italia con equipaggi marinai di ogni genere e tipo a cui si rivolge l’Unione Vela Solidale: operatori, sportivi, volontari, anziani, adolescenti in condizione di disagio sociale o disabili.
Don Mazzi: "cancelliamo le etichette"
Otto i partecipanti alla tavola rotonda sul tema dell'educazione oggi. Fra questi don Antonio Mazzi che, dopo i saluti del sindaco di Portoferraio Ferrari, ha esordito dicendo che "la società di domani cambia se tiriamo via le etichette e diamo un nome alle persone, riconoscendo che ognuno di noi è una storia". Ha auspicato pertanto il superamento della parola “diverso”, anche nella scuola: "Vi supplico – ha ripetuto – cancelliamo le etichette. Perché quelli che ho salvato, non li ho salvati perché erano tossici o terroristi o assassini, ma perché persone con una propria storia". Ha parlato della crisi dell'adulto e della debolezza dell'educazione. Senza quest'ultima la società non cresce, è senza gambe, non può camminare. Essa è il perno della vita di ciascuno di noi, del nostro sviluppo. L'educazione debole ci impedisce di parlare di lavoro, di cultura, di solidarietà. E parlando degli adolescenti ha ricordato che hanno bisogno di ascolto e di accompagnamento, perché la fragilità è il “vuoto” e "se trovano qualcuno che propone qualcosa, i giovani trovano la speranza e ogni giornata diventa straordinaria". E' nella relazione interpersonale che l'educazione da povertà diventa ricchezza. In questo modo, educando gli altri educhiamo noi stessi.
Educazione e scuola
Sul ruolo della scuola e il suo rapporto con il territorio sono intervenuti Nicoletta Sensi (Consulente pedagogica e coordinatrice eventi formativi Miur) ed Enzo Giorgio Fazio, dirigente scolastico dell'istituto “Foresi” di Portoferraio. Sensi ha parlato di una scuola che è in crisi perché è "una terra di mezzo" e, per questo, tutti siamo un po' fragili. Ma questo può essere una grande opportunità. Per esempio, le esperienze di alternanza scuola lavoro degli studenti del triennio della secondaria di secondo grado. L'alternanza "può colorarsi di valenza educativa, a vantaggio del rafforzamento del ruolo pedagogico della scuola". Pensiamo anche ai drop out, cioè a quei ragazzi che sono tentati dall'abbandonare la scuola che, quasi sempre, costituisce l'ultimo anello a cui appigliarsi per non cadere in un disagio più grosso. Si tratta di fare “scuola nella scuola” uscendo dalla scuola per andare a prendere dal sociale-educativo che ha tanto da insegnare. "Così – racconta Sensi – ogni mercoledì si esce con i ragazzi e andiamo nella natura, nel bello, in un'azienda agricola, negli ambienti di cura delle persone (disabili, anziani)". Si tratta di mettere al centro il valore della relazione: "Colorare e fare con saggezza pedagogica: essere con i ragazzi, parlarsi, guardarsi negli occhi". Quindi, l'appello finale: "Scuola, se ti lasci aiutare, puoi mettere al centro il pedagogico-educativo e insieme possiamo rinnovare sia la scuola che la società".
Il dirigente elbano Fazio ha parlato di ricchezza del territorio (e del mare, suo elemento essenziale) che la scuola deve conoscere per poter interagire. In questo momento di crisi dei valori della società, occorre maggiore condivisione per una gestione comune dei problemi di tutti. "E' giusto fare autocritica, ma mettiamoci attorno ad un tavolo, parliamoci. Non si parte da zero: la scuola ha tanti progetti sul territorio, non solo del “Foresi” ma anche del “Cerboni”. E, insieme a Pecchioli di Exodus e alla Lega Navale, Fazio ha lanciato l'idea di inserire nel percorso scolastico le “lezioni di vela”, portando in mare i ragazzi <<per dare un senso al mare che ci circonda".
Gli altri interventi della tavola rotonda
L’Ammiraglio Vincenzo Di Marco, della Direzione marittima Toscana, ha parlato delle opportunità formative offerte dalla vita di mare. Sono molti gli studenti che vengono incontrati nelle scuole e quelli che visitano le Capitanerie: un modo per parlare della risorsa mare, delle attività della Guardia costiera e e dei comportamenti adeguati. "Il mare – ha aggiunto Di Marco – non è elemento di divisione ma di unione. E la salvaguardia della vita umana è solidarietà>>, come hanno documentato le immagini del video sui salvataggi nel mare Mediterraneo.
Emanuela Fracassi, assessore alle politiche socio sanitarie di Genova, ha illustrato il “progetto Calipso” che unisce mare e percorsi educativi ai servizi sociali, evidenziando la sinergia fra pubblico e associazioni.
Flavia Croce, dirigente del dipartimento giustizia minorile di comunità della Lombardia, ha dato i risultati del protocollo d’intesa tra la Giustizia minorile e Uvs, siglato dieci anni fa. L'accordo ha reso possibile realizzare azioni rieducative e per il reinserimento lavorativo, grazie anche alla certificazione delle competenze. "La barca – ha detto Croce – è un luogo comunitario, simbolico. Per cui non è estraneo ai percorsi per i ragazzi, analogamente a quelli svolti in comunità>>. Ha auspicato che i tanti progetti diventino “sistema”.
Il presidente di Uvs, Enzo Pastore, ha parlato di progetti e ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile questa edizione di Marelibera.
Alessandro Schezzini, presidente della Lega Navale sezione di Portoferraio, ha espresso compiacimento per la sinergia che si sta creando fra i diversi circoli velici elbani, Exodus e la scuola.
Infine, il sindaco di Portoferraio, Mario Ferrari, ha parlato dell'importanza anche del recupero storico del mare. Il Comune, infatti, sta lavorando alla realizzazione del Museo del mare. Ed è qui - ha annunciato - che verrà collocata una scialuppa del mercantile “Francesco Crispi”, affondato al largo dell’Isola d’Elba il 19 aprile 1943 dal sommergibile britannico Saracen. Quasi mille i soldati morti e poco più di trecento i sopravvissuti. Una strage che si affianca a quella, successiva, del piroscafo “A.Sgarallino”, silurato davanti a Nisporto e in cui persero la vita più di trecento civili.
Nunzio Marotti