Domani, venerdì 21 Luglio a Rio nell'Elba, nella Chiesa della Pietà, dalle ore 20.00 si apre la mostra fotografica “Frammenti di memoria”, di Emilio Canovaro. La mostra, promossa in collaborazione con la Parrocchia dei SS. Giacomo e Quirico e con il Comune di Rio nell'Elba sarà visitabile e ad ingresso libero fino al 21 Luglio con orario 20.00-23.00.
Emilio Canovaro nasce a Rio Elba nel 1941. Si interessa di fotografia da quando aveva poco più di vent’anni. Ha svolto la sua attività lavorativa alle Dalmine di Piombino, dove sarà fra i fondatori del primo circolo fotografico che proprio la grande fabbrica metterà fin dal 1970 a disposizione dei fotoamatori. E’ collezionista di macchine fotografiche e da ripresa, ed ha partecipato a numerose mostre e concorsi, ricevendo importanti segnalazioni.
“Contemplare le delicate atmosfere che il fotografo Emilio Canovaro imprime nelle sue foto, - scrive Umberto Canovaro- fatte di ritratti, scene di vita, animali, paesaggi, è un po’ come riconciliarsi con un passato che abbiamo dimenticato e sicuramente modificato, ma che ricordiamo sempre con tanta nostalgia perché fatto di cose semplici, genuine, sinceramente non contraffatte né mediate da artificiosità tecnica. E’ soprattutto quest’ultima caratteristica che pervade le sue opere, perché il fotografo riporta le immagini “al naturale”, senza filtri o trucchi del mestiere che esulino dalla sua mediazione intellettuale e dalla sua ottica visuale; lo dimostra il rigoroso uso del bianco e nero, tipico dei grandi maestri di questa disciplina, che nei motivi di Canovaro non è sfiziosa ricerca dell’effetto scenico – teatrale, bensì sintomo di quell’essenzialità che contraddistingue la personalità dell’autore. Emilio non va alla ricerca del ”cogliere l’attimo”, di cui fu maestro Robert Capa - come potremo osservare - ma tende invece a colpire l’attenzione del visitatore con la profondità dei piani e degli sfondi, o con i particolari dei volti ritratti, offrendo un’ impressione più di serenità che di drammaticità. Godiamoci dunque la visione di questa mostra anche con l’occhio più critico, e predisponiamoci pure ad osservare anche i particolari meno eclatanti: sicuramente, al termine del percorso, non potremo non rammaricarci del breve, benché sicuramente intenso dal punto di vista emozionale, e che la favola che ci è stata raccontata”.