Dal 23 al 29 luglio (ore 18.00-19,45), nei locali dello Spazio civico per l'Arte- Passo della Pietà a Rio nell'Elba, sarà possibile visitare il percorso espositivo a cura di Anna Castelli Stojan e Fabio Stojan, dedicato al loro viaggio in moto dall'Italia all'Australia, nel 2008.
E' Fabio Stojan ad introdurre il racconto della loro esperienza, che si è svolta sei mesi a cavallo di una moto, fra presente e passato, fra realtà e fiaba, attraversando nazioni, conoscendo popoli e culture.
“Nel 2006 ci siamo resi conto che eravamo arrivati al limite dei nostri viaggi in moto: per andare più lontano e rispettare le nostre regole (solo mete raggiungibili via terra) occorreva molto più tempo. Visto che l’età si faceva matura, non avevamo ancora molti anni a disposizione per realizzare i nostri sogni. Non restava che avere più tempo libero. Perciò abbiamo venduto la nostra società e ci siamo dedicati al nostro sogno: raggiungere l’Australia in sei mesi. Abbiamo lavorato a questo progetto anima e corpo. Solo la preparazione ha richiesto più di sei mesi e, a pochi giorni dalla partenza, sono stato investito da un camion. Moto distrutta, parecchi danni fisici e morale a terra. Si dice che tutto quello che non uccide rende più forti. Beh, più forti forse no, ma almeno più determinati. L’anno successivo, dopo una lunga e solo parziale riabilitazione, siamo partiti per il nostro “viaggio mito”. Attraverso Turchia, Iran, Turkmenistan, in poco più di un mese, siamo arrivati in Uzbekistan. Da lì ci siamo diretti verso il Kasakhstan, dove abbiamo fatto un check-up alla moto, e poi siamo faticosamente entrati in Cina, dove, superate le lunghe e complesse pratiche doganali, abbiamo attraversato il deserto del Taklimakan in direzione di Kashgar.
Abbiamo poi proseguito verso il Khunjerab Pass, lungo gli 800 chilometri della Karakorum highway, che allora non aveva un centimetro di asfalto. Probabilmente la strada più spettacolare del mondo, stretta fra le cime del Batura, del Rakaposhi e del Nanga Parbat. Abbiamo raggiunto Islamabad, Lahore e poi Amritsar, in India, dove siamo giunti il 23 settembre.
Nel mese successivo il viaggio si è snodato per oltre 5000 favolosi e pericolosissimi chilometri, attraversando Punjab, Haryana, Rajastan, Guyarat, Madhya Pradesh, Diu e Daman, Maharashtra, Goa, Karnakata e Tamil Nadu fino a Chennay. A Chennay ha avuto inizio un’estenuante lavoro per organizzare il trasporto della moto verso la Malaysia che si è concluso, dopo una serie infinita di ritardi, solo un mese dopo, con l’arrivo della moto a Kuala Lumpur.
Abbiamo così potuto finalmente proseguire fino a Singapore e imbarcare nuovamente la moto in direzione di Darwin, in Australia.
La moto è arrivata senza ritardi e ci siamo lanciati verso sud seguendo la rotta che tocca Ayers Rock, King’s Canyon e le Olgas. Poi verso Coober Pedy, la città sotterranea dei cercatori di opali e poi verso l’oceano ad Adelaide, dove siamo arrivati il giorno di Natale 2008. Da lì, in un paio di migliaia di chilometri, siamo arrivati, seguendo la costa, a Sydney, la meta del viaggio”.