E' nota l'attenzione del cantautore ligure per i temi biblici (*). Si può parlare di una linea che va da Preghiera in gennaio fino a Smisurata preghiera. L'album La Buona Novella, con la centralità del vangelo di Gesù e, soprattutto, della figura della donna - Maria, è il vertice della ricerca dell'autore sui testi cristiani (qui con particolare riferimento agli apocrifi).
La prospettiva di Faber, dichiaratamente ateo, su Gesù si ricava non solo dai testi delle canzoni ma anche da dichiarazioni e interviste.
La definizione di Gesù umano "inumano" è l'interessante e originale elemento che si ricava dai versi di Si chiamava Gesù, dove il perdono di chi lo uccide appare come un amore inumano, perché supera ogni umana logica (l'autore non lo definisce sovrumano).
Dell'uomo di Nazaret, viene evidenziato il comportamento di apertura e di attenzione verso gli ultimi, verso gli "scarti" della società. De André accentua la critica alle varie forme di potere che impongono costrizioni all'uomo il quale, invece, aspira alla libertà per poter lasciare emergere la sua vera umanità. Nella società dei benpensanti e dei potenti, è negli scarti che emerge l'umanità, dal fango-letame nascono frutti buoni e autentici. Si tratta della Anime salve in quanto perdenti e rifiutate dal potere, ma salvate dalla "religione laica" praticata da Gesù riassumibile nella compagnia umana e solidale con i perdenti.
Nel mirino di De André ci sono anche alcune manifestazioni del potere religioso. Incredibilmente, alla fine degli anni Sessanta, alcune canzoni venivano censurate dalla Rai ma trasmesse dalla Radio Vaticana (qualcosa di analogo avvenne per il film Il vangelo secondo Matteo di Pasolini).
De André ha creduto fino in fondo che la logica del vangelo sia la scelta degli ultimi. Per questo, mi pare che per lui, l'unica strada per il rovesciamento della situazione sociale (che risulta caratterizzata dalla violenza del potere e dei potenti, asserviti al profitto e all'arroganza anche culturale), sia esclusivamente la via della nonviolenza, di cui la croce è il simbolo: perdono e condivisione della sorte dei giustiziati. Questa dei valori è la vera rivoluzione operata da Cristo.
In Preghiera in gennaio, dedicata all'amico Luigi Tenco suicida nel gennaio del 1967, Faber invoca Dio perché perdoni e accolga in Paradiso un suicida. Una contestazione del sentire cattolico del tempo nei confronti del suicidio.
Nessuna santificazione o battesimo postumo di De André, però mi piace sottolineare la consonanza con il nostro tempo in cui papa Francesco si sforza - non sempre compreso - di evidenziare ciò che appartiene al vangelo: la misericordia e l'inclusione (di quelli che chiama "scarti").
Con questo breve post, intendo da un lato offrire il mio piccolo contributo al De André Day (San Piero in Campo Elba), ringraziando i bravi e instancabili organizzatori, e dall'altro dedicare un pensiero ai reclusi di Porto Azzurro.
(n.m.)
(*) Su quest'argomento, segnalo due fra i diversi studi: P.Ghezzi, Il Vangelo secondo De André, Ancora, Milano 2003; B. Salvarani, La Bibbia di De André, Claudiana-Emi, Torino-Bologna 2015.