Libellule, farfalle e insetti colorati, immortalati negli splendidi scatti di Renzo Sardi, in giro per l’Isola d’Elba, saranno i protagonisti dell’esposizione fotografica inaugurata il quindici marzo scorso, nell’aula magna dell’Istituto “G. Giusti” di Marina di Campo, alla presenza degli alunni delle classi secondarie e del professore di Matematica e Scienze, Salvatore Aragona, ideatore e “motore naturalistico” dell’iniziativa, la quale chiuderà l’obbiettivo il prossimo quindici maggio. Da giovedì scorso e nei prossimi due mesi, infatti, è aperta al pubblico, durante l’orario scolastico, la mostra di fotografia “Piccole ali, lepidotteri e odonati dell’Elba” di Renzo Sardi.
- Renzo, quando ti sei avvicinato alla fotografia e qual è stato, ammesso che ci sia stato, l'evento determinante che ha dato avvio a questa passione?
- "Ho cominciato circa 40 anni fa quando un mio amico, famoso apicoltore bolognese, mi diede in prestito una Exakta reflex a soffietto, un vero cimelio di culto per ogni appassionato di fotografia analogica. All'epoca il mio amico era venuto sull'isola per acquistare dei terreni dove installare delle arnie con sistema di apicoltura piana, sistema all'avanguardia per il periodo in questione."
- La domanda nasce spontanea: nasce prima in te la passione per la fotografia o quella per gli insetti?
- "Ho sempre avuto un legame speciale per il mondo della natura e per gli insetti in particolare, l'amicizia che mi mise in contatto con obbiettivi, diaframmi ed ottiche che da quel giorno mi appassionano, nasce proprio per l'amore che nutro nei confronti degli insetti. Poter girare tra le arnie, immergersi nell'immenso ronzio prodotto dal vibrare di milioni di piccole ali è un emozione inspiegabile. L'Exakta era dotata di obbiettivi macro, l'ideale per cogliere particolari di piccole dimensioni come porzioni di insetti o infiorescenze; così cominciò la mia avventura di cacciatore di dettagli della natura."
- Di quante foto consta il tuo archivio di foto naturalistiche?
- "Tenendo in conto solo le fotografie di tipo analogico, sono poco più di 30.000 fotografie! Oggi, nell'epoca del digitale, questo numero appare addirittura ridicolo; con una macchina digitale o con un Iphone si scattano in un giorno le stesse foto che, all'epoca dell'analogico, si scattavano in un mese.
- Ritieni questa cosa vantaggiosa o controproducente?
- "Premetto che anch'io, da circa 15 anni, mi sono convertito al digitale con indubbi vantaggi di praticità ed economicità. Rimane però invariato il mio approccio alla fotografia che ho acquisito in una formazione da autodidatta di scuola rigorosamente analogica. L'enorme costo della fotografia analogica costringeva ad un'ottimizzazione delle risorse e favoriva la parsimonia degli scatti che, come conseguenza diretta, erano frutto di progettazione, attesa e studio attento delle condizioni ideali di luce. Il soggetto andava studiato nell'inquadratura e i tempi di esposizione erano calcolati in base al risultato che si desiderava ottenere. Oggi, al contrario, molto di questo viene trascurato o non gli si dedica la stessa importanza, confidando sulla possibilità dei numerosi scatti che il digitale offre a costo zero. Questo modo moderno di fotografare ne limita certamente il fascino che un tempo gli era proprio..
- Cosa cerchi di catturare in una foto e da cosa nasce questa tua predilezione per farfalle e libellule?
- "Da amante della natura sono interessato agli aspetti tassonomici ed è innegabile il piacere e la soddisfazione insita nel fotografare specie rare o, ancor meglio, ancora non segnalate in un determinato luogo. Rimango comunque un fotografo ed in quanto tale emerge preponderante il mio senso estetico, quindi in ogni foto cerco essenzialmente armonia ed equilibrio. Le farfalle e le libellule, con i loro perfetti corpi affusolati e le eleganti ali ben si prestano allo scopo, il mio lavoro è solo quello di inquadrarle in un perfetto equilibrio di luce e con il giusto rapporto geometrico con lo sfondo, dosando bene contrasti ed assonanze. Quando sono fortunato, le mie amiche - farfalle, libellule, ma anche raganelle ed altri piccoli esseri animati - mi regalano magici momenti da catturare con l'iride meccanico della macchina, disponendosi in geometrie simmetriche di rara perfezione, quasi a mettersi in posa per me ed il mio obbiettivo”.