"La via dei Caprili " è un sogno che si avvera, un lavoro difficile da mettere in atto, che ha coinvolto molte persone.
Ringraziamo i volontari che ci hanno aiutato in questa impresa gargantuesca. Abbiamo voluto ridare importanza a quelle che erano le attività del passato, l'Elba prima del turismo. La nostra storia più recente, la nostra tradizione e le nostre radici. I nostri nonni vivevano con la pastorizia e la vigna.
Nel Marcianese, d'inverno, le greggi scendevano alla Noce, Serraventosa, l'Omo, Capepe e le Piane di Campo al Castagno; d'estate, salivano alla Tavola, alla Tabella e al Troppolo, questa era la loro "transumanza ". Alcuni pastori, però, erano stanziali. Oltre agli uomini c'erano le "Ricottaie", a Marciana Santina e Tilde, che andavano a vendere i formaggi nei paesi limitrofi.
Pulendo i Caprili crediamo che si siano creati dei nuovi percorsi di di trekking, dove gli avventori potranno pensare, anche solo per un attimo, alle genti del passato, pastori che ci hanno lasciato in eredità delle opere d'arte. A questi Caprili abbiamo, volutamente, lasciato i nomi che usavano i nostri nonni, nomi tuttora in uso (es. Il caprile di Natalino). Le nostre ricerche sono state fatte parlando con due ex pastori del marcianese, Lino Ferrini e Aldo Ricci, che ringraziamo.
Per ultimo, ma non per importanza, teniamo a sottolineare che il nostro progetto non è l'appendice di lavori fatti da altri, in passato. La nostra attività è indipendente, è nata "esclusivamente" dalla nostra volontà ed è stata organizzata con il patrocinio dell'ente Parco e del Comune di Marciana. Ringraziamo, ancora, tutti i volontari perché senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Dedichiamo questo progetto ai Pastori dell'Elba...
"A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento.
Ai pazzi per amore, ai visionari,
a coloro che darebbero la vita
per realizzare un sogno..." ( M. de Cervantes )