Tratto da un mensile dedicato ai problemi dell'Università di Roma, edizione la Sapienza
Da due mesi e iniziata la sfida di Alessandra Laterza con la sua libreria Booklet, nel cuore di uno dei quartieri più difficili della capi-tale: l'or Bella Monaca. I 160 metri quadrati di libri rappresentano un terreno di conquista per la cultura in una frazione della città che registra alti livelli di abbandono scolastico e di disagio sociale. E' così che la coraggiosa scelta di Alessandra ha raccolto l'entusiasmo e l'incoraggiamento di molti a partire da importanti testimonianze del mondo della cultura e dell'informazione, tra cui anche il Tgr che ha voluto dedicare all'audace impresa un servizio tv. La libreria di via Aspertini è stata così il luogo scelto anche da Danilo Messi per presentare il suo secondo libro, la Penna d'Oca, un romanzo dedicato all'Amore, alla Memoria e all'Elba. La conduzione dell'evento è stata dell'ex presidente del 8° municipio di Roma, Fabrizio Scorsoni, accompagnato dal commento critico di Vincenzo Vita, presidente dell'Archivio Au-diovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Fondazione Aamod) nonché ex Sottosegretario del Governo Prodi. Il romanzo, un giallo d'amore, è ambientato nella prima settimana del nuovo millennio ed inizia dall'incontro tra Nilo (alter ego dell'autore) e due donne nella notte di capodanno a piazza San Pietro. Da qui si dirama una narrazione a scatole cinesi che passa per l'isola d'Elba e con nu-merosi excursus porta il lettore tra il Cile, l'Africa e l'Italia ripercorrendo la vita di Danilo tra l'amore, l'impegno e la passione. Un'esistenza quella del protagonista/autore volta alla ricerca di una via socialista per un Mondo Migliore. Il libro si arricchisce di ricordi e speranze con la passione per Il Grande Torino e per Rivoluzione cubana del the" fino agli aneddoti legati a personaggi come Ivan Tognarini, Salvador Allende e Sandro Pertini. Una vera «auto-fiction» come è stata definita da Vincenzo Vita. La Penna D'oca è un libro che contiene molto, un viaggio nel viaggio che trae ispirazione dalle parole pronunciate da Umberto Eco alle soglie del nuovo millennio: a Per prepararsi al Duemila, occorre imparare la calligrafia, e a scrivere con la penna d'oca.
In quel periodo qualsiasi imbecille saprà scrivere con i computer, e colui che saprà scrivere con la penna d'oca avrà il Potere, perché potrà prendere decisioni anche durante il blackour. Un nuovo capitolo si apre per Tor Bella Monaca.
Luca Basiliotti