Il tramonto del Solleone, qualche goccia di pioggia, la ripresa delle scuole, le ferie agli sgoccioli, attività locali a mezzo servizio e già incombe sull'Elba un clima da letargo invernale. Al solito il turismo di massa è apparso e scomparso nei giro di qualche settimana con la velocità di una meteora. Le cause arcinote della breve vita stagionale sono sempre le stesse: il mare con scarse alternative, una miope politica dei prezzi, il caro tasse locali, e soprattutto le esose tariffe dei traghetti nelle mani del monopolista Onorato-Toremar-Moby che sta contando i giorni della fine delle corse a prezzi contenuti dei marginalizzati concorrenti estivi Blu Navy ed Elba Ferries.
Eppure l'isola potrebbe vivere e lavorare l'intero anno grazie a bel tempo prolungato, temperature miti a volte fino a Natale e una primavera solare. L'allungamento della stagione turistica è sempre stata in cima ai pensieri degli operatori turistici ma senza risultati apprezzabili. Già nel notiziario turistico-economico "L'Isola d'Elba" del febbraio 1965 si solleva il problema con appelli "al godimento di ferie fuori stagione" ricordando agli imprenditori "la possibilità di ottenere finanziamenti per la realizzazione di iniziative secondo le modalità di intervento della Cassa del Mezzogiorno". Quanti colsero la palla al volo, e quanti ai nostri giorni si sono inseriti nei programmi finanziari europei attraverso i quali venne realizzato l'acquedotto sottomarino risorsa vitale contro la siccità?
Altrove più coraggiosi e lungimiranti stanno scommettendo sulla "estate senza fine". Al mare fuori stagione si lavora da tempo nella riviera romagnola apparecchiando la spiaggia con cupole/coperture riscaldate per ospitare ristorazione con musica, spettacoli, mostre e altre iniziative. Anche qui sono state tracciate, magari solo a chiacchiere, alternative suggestive e colme di prospettive interessanti: itinerari storici, artistici, museali, archeologici, naturalistici, industriali del ferro e del granito, e ancora escursionismo, trekking, bike, arrampicate, free climb, pionierismo subacqueo, e ancora navigazione giro isola e non ultimo percorsi enogastronomici e agriturismo. Nei fatti il lungo letargo invernale frena entusiasmi e incoraggia solo fughe all'estero alla ricerca dell'Elba perduta d'estate quando si sta al chiodo e se la godono gli altri.
Romano Bartoloni