Una vera e propria lezione didattica quella di Roberto Peria, sindaco di Portoferraio, salito in cattedra al Grigolo, su di una pedana, dove i ragazzi de “La Rotta delle lingue” hanno realizzato una rappresentazione teatrale sul dramma delle mafie, e centinaia di studenti delle superiori erano presenti. Una lezione en plein air, nel giorno della presenza nella città medicea della Carovana antimafie, organizzata dall'Arci, da Libera e numerosi altri enti, che percorre migliaia di chilometri in tutta Italia per tutto l'anno. “ Un cancro della società le mafie – ha ricordato il primo cittadino- che si potrà eliminare solo se ognuno saprà fare la propria parte, il proprio dovere, nel rispetto delle regole, sul lavoro, nella politica, nelle famiglie, in ogni occasione. Parlare di tutto ciò si deve, guai al silenzio: fa il gioco proprio delle mafie, e nel 2004, quando iniziammo a far venire la Carovana, fummo criticati perché c'era chi non voleva sentire il nome mafia all'Elba, furono alcuni commercianti, certi miei colleghi. Poi guarda caso, esplose il caso Marandino camorrista proprio qui sull'isola. C'è bisogno di rilanciare la vera politica, trasparente, onesta; comportamenti che qualcuno ha dimenticato, tanto che abbiamo avuto governi con personaggi in grado di fare i propri interessi, fino ad arrivare a comprarsi anche diamanti con i finanziamenti. La speranza sono i giovani e quindi su loro dobbiamo puntare per una vita migliore”. Concetti simili espressi da Mazzantini di Legambiente, che ha ammesso: “Ragazzi non guardate a noi, non siamo stati un buon esempio, abbiamo fatto errori: la nostra generazione non ha saputo sconfiggere i mali di questa società. Impegnatevi in prima persona per cambiare le cose”. E ancora Beltrame della Cgil che ha parlato del caporalato che tutt'oggi crea schiavitù delle persone. Ma protagonisti veri sono stati gli studenti. In 70 venuti da Piombino e dalla Val di Cornia e massiccia la partecipazione dei loro compagni di classe locali, quelli dell'Isis Foresi e dell'Itcg Cerboni. Si sono gemellati per l'occasione e nella marcia, partita dal porto alle 9,30, hanno sventolato bandiere italiane, bandiere di pace, hanno lanciato slogan e mostrato cartelli che dicevano no alle mafie, no a tutto quello che non va. Davide Zini, del Movimento Studentesco, in rappresentanza del commerciale, ha fatto da presentatore dell'appuntamento che si è svolto al Grigolo. Una situazione logistica non ideale, per la mancanza di microfoni adeguati, di proiettori e quant'altro, ha fatto decidere gli stessi studenti di proporre, ai loro compagni di oltre canale, di rinnovare l'incontro prossimamente presso il loro istituto di piazzale Buttafuoco, per mostrare i lavori sulla legalità e ripetere anche la performance teatrale, ispirata al dramma di Peppino Impastato ucciso dalla mafia. Anna Contestabile, la loro docente, è stata premiata con un attestato per il suo impegno pluriennale in favore dell'educazione alla legalità. Quindi i ragazzi delle superiori piombinesi hanno narrato la loro esperienza in Sicilia ai campi di lavoro, nei terreni confiscati alle mafie. Cinque di loro hanno caldeggiato la ripetizione del progetto e consigliato a tutti di partecipare ad un impegno che fa toccare con mano l'importanza della lotta a quello che è una sorta di cancro sociale. Gisella Catuogno, docente del Cerboni, ha chiuso l'evento, ricordando come quasi 30 anni fa Antonella Lorenzi, insegnante portoferraiese, perdeva il suo compagno per mano della mafia, il capitano dei carabinieri Mario D'Aleo, medaglia d'oro al valor civile. Pineschi e Pascucci dell'Arci hanno dato appuntamento alla prossima edizione della Carovana Antimafie, dicendo: “La formazione permanente alla legalità dei giovani è la strada da seguire”. Jessika Muti, assessore comunale all'istruzione, neo mamma, è stata la più impegnata in tal senso: sua figlia Emma, presente nella carrozzina, è stata senza dubbio l'allieva più giovane presente.