Aldo Linari, a pochi mesi dal saluto alle aule scolastiche per godersi la meritata pensione, è una istituzione dell’indirizzo di studi “CAT-Costruzioni Ambiente e Territorio” dell’ITCG Cerboni. Padrone incontrastato del laboratorio di informatica della scuola, ne difende l’armonia e la privacy, per assicurare ai suoi studenti un ambiente idoneo alla creatività e allo sviluppo di progetti di alto livello. Esperienza da pendolare, come tanti docenti che lavorano all’Elba, ogni giorno partenza da Venturina per prendere la nave delle 6:30, sacrifici sostenuti e sostenibili solo se si ama il proprio lavoro.
Dal 1986, anno in cui ha iniziato ad insegnare, tante cose sono cambiate nella scuola. ”Ho vissuto tante fasi” conferma il Prof. Linari, “da studente dei famosi anni ’60, quando la scuola era rigidissima e le assenze erano rarissime. I computer (ndr. di cui si nutre oggi un corso come quello del CAT) erano poco diffusi. E poi oggi, gli anni di una didattica veloce a confronto con una gamma di interessi degli studenti che spesso prevaricano la scuola. Il senso del dovere sembra essere un concetto ormai obsoleto. I mezzi di oggi ti mettono il mondo in mano. Ripenso alle ricerche in biblioteca e alla difficoltà che di fare le fotocopie…se penso a tutta l’offerta di internet che c’è oggi, ma anche alla superficialità con cui si analizzano i dati”. Mi incuriosisce sapere se gli sia mancata l’attività di libero professionista, sapendo della sua impegnativa laurea in Ingegneria Civile, mi risponde “ho diviso la mia vita lavorativa tra libera professione e insegnamento dove ho cercato di trasportare le mie conoscenze e soprattutto le applicazioni pratiche”.
Ho avuto modo di visionare alcuni progetti realizzati dagli studenti del Corso CAT e nasce quindi spontaneo complimentarmi con il Prof. Linari e con i suoi colleghi di corso per tutto il lavoro didattico fatto. Ci troviamo concordi sulla opportunità di per fare uscire dal chiuso delle aule queste intuizioni e dare dignità e visibilità agli sforzi degli studenti. “Nel corso CAT, che prepara i futuri geometri e gli aspiranti universitari, si svolgono molte attività di laboratorio, si lavora con la realtà virtuale. Gli studenti riescono a produrre ottimi lavori”. Con un pizzico di pignoleria voglio approfondire quanto ci sia di suo e quanto degli studenti in queste produzioni. Si sofferma a pensare e da buon tecnico mi risponde “Cerco di insegnare loro i criteri di progettazione e stabilire una linea guida alla quale essere coerenti. Occorre capacità di ragionamento. Dico sempre ai miei studenti che non si progettano fabbricati, si progettano ambienti. L’ambiente è per l’uomo e si progetta di conseguenza”.
E tra regole e creatività dove si colloca il professionista? “Se non si fissano i parametri il progetto è indefinito. I dati al contorno sono indispensabili: i limiti di spazio e di spesa ecc. La creatività non è arte, non può essere infinita. Dobbiamo dare un servizio”.
E adesso professore la costringo a pensare ad una graduatoria dei progetti realizzati dagli studenti del Cerboni; a quale è più affezionato. “Le classi quinte lavorano su progetti legati al territorio dell’Elba e sono tanti e tra questi, sicuramente i più pertinenti e che proporrei agli amministratori elbani di tenere in considerazione sono la Funivia per Capoliveri, che risolverebbe il problema dei parcheggi e contribuirebbe a ridurre le emissioni inquinanti. Poi vi è il progetto di rifacimento dell’antico canale che collegava le Ghiaie alla Darsena per consentire il passaggio delle piccole imbarcazioni e ultimo, ma non per importanza, la sistemazione dell’ex Macello qui vicino alla scuola”. Tutte opere quindi che dimostrano davvero una attenzione per il territorio e la bellezza dei progetti, che ho avuto il piacere di vedere, denota anche tutta la passione che gli studenti hanno messo nella loro realizzazione.
Complimenti e grazie professore!
Emanuela De Domenico
PROGETTO FUNIVIA PER CAPOLIVERI
PROGETTO CANALE DEL PONTICELLO
PROGETTO SISTEMAZIONE PALAZZO COPPEDE'