Farà parte della delegazione italiana, circa 900 giovani, alla Giornata mondiale dei giovani (a Panama). E' Francesca Marotti, universitaria elbana di 21 anni, della parrocchia di San Giuseppe di Portoferraio, da sempre inserita nell'Azione Cattolica di cui è anche educatrice, Francesca è al terzo anno di Scienze della formazione primaria a Firenze. Ed è con il gruppo di Firenze che partirà domenica per un soggiorno a Panama della durata di circa due settimane.
Oltre alla partecipazione alla XXXIV edizione della JMJ (dal 22 al 27 gennaio), Francesca e i suoi compagni fiorentini saranno nella diocesi di Chitré, grazie ad un gemellaggio che coinvolge anche Siena, Massa Carrara e giovani abbruzzesi e molisani. Il ritorno in Italia è previsto il 3 febbraio.
"Ho già partecipato a luglio 2016 alla GMG di Cracovia in Polonia", racconta Francesca e spiega come ha deciso di partecipare anche a quella di Panama. "All'uscita dal Campus Misericordiae a Cracovia, all’annuncio del Papa circa la prossima GMG, esclamai: “Tra tre anni sarò a Panama”. Sapevo che sarebbe stato complicato, a tal punto da non crederci io stessa fino in fondo. Le difficoltà incontrate non sono state poche. Innanzitutto il periodo che non è uno dei migliori perché per gli universitari italiani Gennaio coincide con la sessione di esami e partecipare alla JMJ ha significato fare dei sacrifici. Secondariamente il luogo, per noi molto lontano, e la compagnia in quanto viaggerò insieme a persone che non conosco. Tuttavia è proprio questo che mi ha spinto a decidere definitivamente, la consapevolezza di partire all’avventura. A pochi giorni dalla partenza, penso che questa sia frutto di alcune “Dioincidenze” che mi hanno permesso di essere fra i 900 italiani che parteciperanno, e che un’esclamazione detta così, tanto per dire, rientri in un progetto più grande che Dio ha per me, Lui che mi ha scelta, fra tanti".
Le chiediamo con quale spirito partecipa a questo appuntamento. ”Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la Tua parola”: è questo il tema della GMG 2019. Voglio partire con il cuore aperto, a disposizione di Dio perché riesca a leggere il disegno che il Signore ha in mente per me".
Sicuramente grandi sono le aspettative: "Sono tante le cose che mi aspetto da questa esperienza: godere di quell'amore che ci circonda perché in mezzo ai giovani di tutto il mondo che credono in quell'amore si sente un odore diverso. Sperimentare la fede a 360 gradi. Avere una ricarica per la vita perché possa ricaricare più velocemente in quei momenti in cui facciamo fatica a sentire la Sua voce. Liberarmi per qualche giorno dalla quotidianità, cercando di lasciarmi trasportare dagli eventi senza pensare a quello che succederà perché ogni momento ti coglie di sorpresa e ti porta dove meno ti aspetti, con la mente e con il cuore. Perché la JMJ è questo: vedere Dio e il suo amore in mezzo alla folla, durante un concerto, in fila per il pranzo, nella famiglia che ti accoglie, durante i balli etnici".
Francesca, cosa diresti ai giovani per invogliarli a prendere parte alla GMG?
"Indubbiamente – risponde – direi che la GMG è uno dei momenti più forti e profondi per i giovani e non solo perché sono i protagonisti e il Papa parla direttamente a loro, ma perché l’atmosfera è diversa: siamo tutti insieme, in una distesa, un salvadoregno per mano ad un senegalese, ad un francese e ad un polacco, in nome della fede. E per tutti, come lo è per me, questo viaggio può rientrare in un personale progetto di condivisione e apertura verso l’altro, che nella JMJ, appunto, si tocca con mano".
Francesca è l’unica partecipante (all'ultimo momento si apprende che sarà presente per il servizio di assistenza l'elbano Massimiliano Tollari, quarantasettenne consigliere della Misericordia di Portoferraio, ndr) della sua parrocchia e della diocesi di Massa Marittima e Piombino, e sente la responsabilità di rappresentare la realtà locale e, al ritorno, di restituire qualcosa in parrocchia e diocesi.
Nunzio Marotti
da Toscana Oggi